Non riesci a pagare le tasse? Cosa ne dici di “barattare” la tua forza lavoro con il pagamento di Imu, Tasi o altro??? Qualche comune lo sta già facendo. Nel Novarese, Invorio è stato il primo centro ad introdurre il “baratto amministrativo”. Romagnano Sesia lo segue a ruota. Una possibilità prevista dalla legge 164 del 2014, secondo la quale i Comuni hanno la facoltà di emettere esenzioni o riduzioni dei tributi in cambio di azioni per la riqualificazione del territorio comunale.
In poche parole, se un cittadino non è in grado, per motivi concreti e attestabili, di sostenere il costo delle tasse, il comune può determinare, in ore, quanto lavoro sia necessario per saldare il debito del contribuente nei suoi confronti. Gli interventi riguardano la pulizia, la manutenzione, l’abbellimento di aree verdi, piazze, strade, manutenzione di aree e beni immobili inutilizzati ecc.
“Già a maggio – spiega l’assessore alle politiche sociali del Comune di Romagnano, Alessandro Carini – avevo preso contatti con il sindaco di Invorio Dario Piola, pioniere di questa iniziativa, che stava lavorando alla normativa per introdurre il baratto amministrativo. Grazie al suo supporto anche noi intendiamo introdurlo entro la fine di quest’anno, dopo aver effettuato una serie di controlli”.
Ma, tiene a precisare Carini, “non si tratta di una sanatoria, ma di dare un’opportunità a chi veramente è in una situazione di morosità verso il Comune e in una situazione economica che non permette di saldare la propria situazione. In questo modo colpiremo anche i “furbetti”, che non avranno più scuse”.
“I destinatari del “baratto amministrativo” – prosegue Carini – sono residenti con un’età stabilita, disoccupati, e con un indicatore Isee non superiore a una cifra stabilita, che hanno tributi comunali non pagati, iscritti a ruolo e non ancora regolarizzati. E’ una forma di intervento sociale – conclude l’assessore Alessandro Carini – che permette da un lato di ridare dignità a chi si trova in una situazione di difficoltà economica, dando la possibilità di mettersi a disposizione della propria comunità, di sentirsi utile a se stessi e agli altri ricambiando un aiuto che la collettività sta dando. Dall’altro permette al Comune di individuare risorse per effettuare interventi che, a causa dei tagli statali, sarebbero di difficile attuazione”.