In un anno ben due direttori generali decidono di gettare la spugna: anche Luigi Brossa lascia infatti il suo incarico ai vertici di Atc Piemonte Nord, dopo le dimissioni di Nicola Serravalle, lo scorso giugno. Due manager, provenienti l’uno da Torino e l’altro da Bologna, incarico prestigioso, eppure… qualcosa non ha funzionato, nemmeno stavolta. Sono certamente tempi duri per Atc Piemonte Nord che, solo a Novara, registra debiti per 26 milioni di euro.
“La gestione di un ente come il nostro – spiega Giuseppe Genoni, presidente di Atc – è certamente difficile e complicata. Siamo sotto organico sia da un punto di vista quantitativo sia delle figure professionali. Ora cercheremo di nominare un direttore contabile e finanziario, ruolo che abbiamo ripristinato da qualche tempo. Entro metà luglio contiamo di ricoprire tale ruolo. A quel punto, l’ente potrebbe essere un po’ più strutturato rispetto ad oggi. Rimane il fatto – continua Genoni – che sotto la veste giuridica dell’ente pubblico non economico (un’eccezione nel nord Italia) siamo soggetti a tutti i vincoli di assunzione, limitazioni e procedure, vincoli contabili che mal si adattano alla gestione di un ente che eroga servizi. Facciamo 180 mila fatture l’anno: è chiaro che serve uno strumento adeguato per far fronte agli oneri, ma purtroppo, come dicevo, rientriamo nelle normative degli enti pubblici”.
Atc conta una sessantina di dipendenti per 10 mila alloggi gestiti.
“Probabilmente, anche questo direttore ha incontrato un numero maggiore di complessità rispetto a quante se ne aspettasse. Pensiamo che Torino per gestire 30 mila alloggi ha 220 persone, più altri 200 delle partecipate”.
Genoni conta sull’arrivo del nuovo dirigente dell’area finanziaria per “ricostruire un ente come il nostro”.
Dalla Flp Uil le perplessità non mancano: “A due anni dallo stato di agitazione del personale – spiega il responsabile degli enti pubblici della Uil Stefano De Grandis – oggi si pone un problema che crediamo non vada preso con leggerezza. Un altro direttore, nel giro di un anno, o meno, si dimette dalla guida di Atc. Siamo quantomeno perplessi per l’accaduto. Quello che maggiormente stupisce è che, a fronte di un fatto di questo genere, che si ripete in un lasso di tempo minimo, la politica locale non abbia domande da porre. Mi auguro che dal territorio possano arrivare domande e risposte precise”.