Due imam (un tunisino di 39 anni e un marocchino di 42 anni) sono stati espulsi, come annunciato dal ministro dell’Interno, Angelino Alfano, con destinazione Tunisi e Casablanca. Erano entrambi residenti a Novara.
“Il marocchino – spiega la nota del ministro – dal 2014 aveva iniziato a celebrare riti religiosi veicolando contenuti marcatamente salafiti, di assoluta chiusura nei confronti della cultura occidentale e anche nel proprio ambito familiare aveva mantenuto gli stessi atteggiamenti oscurantisti, obbligando la moglie a indossare il niqab e vietandole di frequentare la sorella, colpevole di essersi ‘occidentalizzata'”.
“In questo suo percorso – aggiunge il ministro – ha avuto pure un ruolo attivo nel processo di radicalizzazione di un giovane marocchino che si trovava in una struttura di accoglienza di Novara”.
Il provvedimento ha colpito, oltre al marocchino, anche un altro imam di origine tunisina, sempre residente a Novara. A tal proposito, la nota del ministro cita: “Nel settembre del 2015 era arbitrariamente succeduto nel ruolo di imam e, in questa veste, predicava sermoni fortemente estremi e anti-occidentali, impegnandosi anche in attività di proselitismo religioso in chiave ultraradicale”.
Dall’inizio del 2015, sono state effettuate complessivamente 113 espulsioni, 47 nell’anno in corso.