Duro colpo della Polizia allo spaccio di cocaina fra Novara e Vercelli
Un’articolata rete che movimentava oltre 1.5 kg di cocaina al mese, comandata da un 29enne che conduceva un’esistenza ben al di sopra delle proprie possibilità.
Tre custodie cautelari in carcere, un arresto domiciliare, quattro obblighi di dimora di cui tre con divieto di allontanamento notturno e un obbligo di presentazione alla P.G.. Questi i principali esiti dell’operazione “The white rooster”, effettuata questa mattina presto dalla Polizia di Stato di Novara, a seguito dei provvedimenti restrittivi emessi dal G.I.P. presso il Tribunale di Novara, su richiesta della locale Procura della Repubblica.
Una vasta operazione antidroga che ha duramente colpito lo smercio di una organizzazione che spacciava cocaina nel territorio circoscritto alle province di Novara e Vercelli.
Le indagini sonio partite nel maggio del 2020, a seguito dell’arresto in flagranza di un italiano residente a Novara, trovato in possesso di 90 grammi di cocaina purissima.
Il discreto quantitativo di stupefacente e l’ottima qualità della sostanza hanno richiamato l’attenzione degli esperti operatori della narcotici, i quali hanno compreso immediatamente che l’uomo arrestato era, di certo, inserito in un contesto più ampio. Dopo un’ampia attività di osservazione, agli inquirenti è apparsa chiara la consolidata e ramificata attività di spaccio degli accusati, gestita principalmente da P.V.
Secondo quanto reso noto dalla Questura, il 29enne cittadino italiano “vero e proprio dominus della rete di spaccio, era in grado di movimentare ogni mese fino a 1,5 kg di cocaina, attività che gli consentiva di trarre un ingente profitto economico, quantificabile in 100 mila euro circa, e garantirgli un tenore di vita ben al di sopra delle sue possibilità economiche”.
Seguendo l’attività illecita svolta da P.V. La Polizia ha potuto così ricostruire l’organizzazione. Tra gli indagati sono emersi B.L. di anni 35, cittadino italiano residente nella provincia di Novara e F.D. di anni 31, cittadino italiano residente nella provincia di Vercelli; i due erano in grado di acquistare, ciascuno, circa 100 grammi di cocaina ogni 10/15 giorni, che rivendevano, in proprio, ad un’ampia e consolidata clientela.
L’indagine ha consentito inoltre di individuare ulteriori soggetti che si approvvigionavano di sostanza stupefacente, dai principali indagati, per poi gestire, a loro volta, lo spaccio in maniera autonoma; è il caso, ad esempio, di due cittadini italiani, un uomo ed una donna, T.R. di anni 31, P.G., di anni 47, che lavoravano in stretta sinergia tra loro, ed un cittadino italiano M.M. di anni 48, residente nella provincia di Torino, che acquistavano ingenti quantitativi di droga da B.L., e gestivano una autonoma attività di spaccio di cocaina.
Appare singolare, come è emerso dalle intercettazioni, che uno degli indagati avesse trovato la collaborazione dello zio, di anni 72, il quale, oltre a fungere da “custode” dello stupefacente per conto del nipote, aveva iniziato una propria autonoma attività di spaccio, nonostante l’età.
Per l’esecuzione delle misure cautelari, delle perquisizioni e dei sequestri, la Questura comunica di aver impiegato oltre 50 agenti, con la partecipazione del personale delle Squadre Mobili di Torino, Alessandria, Aosta, Cuneo, Verbania e Vercelli, del Reparto Prevenzione Crimine Piemonte nonché il Nucleo Cinofili della Questura di Torino.
Fonte Questura Novara