Consorzio del Castello contro Ascom: è questo che di fatto sta succedendo.
Giorgio Giulio Ingold con Maura Mazzone ha dato vita ad un consorzio a cui, ad oggi, aderiscono 64 operatori ambulanti e commercianti in sede fissa e altri 40 in attesa di iscrizione alla Camera di Commercio. Questo dopo la frattura, che ad oggi pare insanabile, con Ascom, di cui Ingold faceva parte e di cui è ancora rappresentante di giunta nazionale. Il motivo della scissione sarebbe dovuto ad una visione divergente dell’organizzazione di eventi, come appunto i mercatini, su cui Ingold e Grifoni non hanno fatto quadrato. Tanto che il presidente del Consorzio del Castello, un anno fa, aveva chiesto le dimissioni del presidente di Ascom il quale, a sua volta, ha risposto espellendo lo stesso Ingold.
Oggi, in gioco, c’è il famoso protocollo “blindato” a cui Comune, Ascom e Confesercenti stanno lavorando per preparare un calendario di eventi per il 2015; oltre a tali attori, non ce ne saranno altri. Questo quanto preannunciato la scorsa settimana dallo stesso assessore al Commercio Sara Paladini. Il Consorzio al Castello non ci sta e annuncia un’azione legale non solo per sé ma anche per quegli altri enti ed associazioni (Pro Loco e Cooperative) che per legge potrebbero proporre e promuovere eventi di questo genere sul territorio.
“C’è la liberalizzazione del commercio – spiega Ingold – e allo stesso tempo l’Ascom fa cartello e dissangua i tesserati. Abbiamo chiesto di regolarizzare la posizione dei mercati e di attivare il Consorzio Fivascom per poter lavorare meglio nel settore. E la risposta è stata l’espulsione”.
Espulsione di Ingold, come detto, e di Maura Mazzone, che comunque, ad oggi, ricopre, anch’essa, una carica nazionale, in qualità di presidente Donne Fiva. Contraddizioni che, a distanza di un anno, permangono e che comunque sono segnali chiari di visioni “politiche” diverse, dove per “politiche” si intende di gestione di un ente, nel caso specifico Ascom.
E’ dura la vita degli ambulanti: molti di loro sono presenti all’incontro promosso da Ingold: “Ci svegliamo all’alba – spiegano – tutti i giorni. E cerchiamo di partecipare ai mercatini anche domenicali perchè la gente spende di più nei giorni di festa. Ormai, di giorno, vendiamo poco o niente e ci si deve arrangiare come si può”.
“Le manifestazioni del 2014 – continua Ingold – sono sempre state richieste dagli operatori delle vie in cui veniva organizzato l’evento. I commercianti fissi chiedevano la collaborazione del Consorzio il quale, come persona giuridica, si accolla gli oneri necessari (Tosap, Assa, Aipa, affissioni e pubblicità). Gli ambulanti parallelamente si posizionano nei posteggi non occupati dai negozi della via”.
Dieci eventi nel corso del 2014, Notturni di quartiere inclusi. Nessun obbligo, soltanto la possibilità di lavorare un giorno festivo e magari di guadagnare qualcosa in più.
Se il protocollo verrà siglato così come annunciato e con le modalità previste, per il Consorzio e per i suoi associati non ci sarà più la possibilità di lavorare la domenica. Per questo, Ingold annuncia la volontà di adire alle vie legali contro questa scelta.
Presente all’incontro anche Paladini, ma come uditrice: “Vedremo l’evoluzione della vicenda”.
Singolare la risposta, anche se è chiaro che il Comune deve interloquire con le associazioni di categoria. Ciò non esclude, però, che vengano “banditi” tutti coloro che, consorzi o cooperative, potrebbero invece partecipare per legge alla calendarizzazione, avanzando proposte concrete.
E tanto per essere di aiuto e di sostegno al commercio sabato, in pieno diluvio, chiaramente è saltata la prima giornata di Fiera di novembre. Peccato che a nessuno sia venuto in mente di togliere le transenne dai parcheggi del centro, causando così lo svuotamente pomeridiano della città, con particolare difficoltà per i negozianti che praticamente non hanno lavorato.
Peccato davvero, sarebbe bastata una comunicazione ai vigili o agli operai del Comune… Tant’è… Un sabato da dimenticare!