“Direi che è opportuno rinviare il bilancio. Sono rilievi che impattano”: alle 18.31 di mercoledì 25 marzo il revisore dei conti del Comune Massimo Striglia scriveva questa mail ai suoi colleghi Mariella Comazzi ed Alessandra Cavallo. I “rilievi” cui fa riferimento sono quelli ovviamente della Corte dei Conti del Piemonte i cui magistrati, il giorno precedente, avevano inviato la loro delibera sia ai revisori stessi sia al Comune di Novara. Si tratta dell’ormai famigerato documento che avrebbe dovuto essere portato a conoscenza dei consiglieri comunali prima dell’approvazione del bilancio di previsione (fissato per il 30 marzo), ma che, per decisione del Sindaco Andrea Ballarè e dell’Assessore al Bilancio Giorgio Dulio, è stato mantenuto riservato sino al 31 marzo.
Sul ruolo ed i doveri dei revisori dei conti del Comune, in questa vicenda che assume ormai i contorni preoccupanti di un pasticciaccio brutto, si è in effetti detto e scritto di tutto. Addirittura in una intervista rilasciata il 4 aprile a La Stampa il Sindaco dichiarava “Dopo aver parlato con gli stessi revisori abbiamo convenuto di non interrompere l’iter di approvazione”… Si tratta della stessa intervista con la quale Ballarè sosteneva che il “Presidente del consiglio Massimo Bosio è stato informato di tutto”, salvo essere poi da quest’ultimo smentito qualche giorno dopo. Ma tant’è…
Siccome in queste circostanze la prudenza non è mai troppa affidiamoci alle carte (compreso un verbale del 30, giorno del consiglio e relativi allegati) che gli stessi revisori, che esercitano un ruolo di garanzia molto importante, hanno divulgato dopo la commissione di ieri, convocata per “fare chiarezza”…
Alle 18.38 del 24 marzo, da poco ricevuto la sentenza, il revisore Mariella Comazzi scriveva “Oggi tra un problema e l’altro ho letto quanto scritto dalla Corte… che mazzolata… per il trasferimento alla Sun si presume un debito fuori bilancio… e il sorgere di un danno erariale… oltre a tutto il resto!!!”.
Qualche ora dopo rispondeva il dirigente del Servizio Finanze Filippo Daglia”Sto leggendo. Sono preoccupato. Su alcuni aspetti però non mi pare che il Comune abbia agito non correttamente” chiedendo poi ai revisori se fosse necessario un incontro con l’amministrazione.
“Sì – rispondeva Comazzi (alle 11.14 del giorno 25) – con Dulio, la segretaria e naturalmente con te. Mi chiedevo se dobbiamo posticipare il bilancio inserendo quanto ci impone la Corte”.
Alle 12.21 dello stesso 25 marzo il revisore Alessandra Cavallo scriveva “Ho dato un’occhiata veloce a quanto scritto dalla Corte. Ho pensato al bilancio che andrà in consiglio lunedì. Secondo me dobbiamo chiederci se e come impatta (anche in modo indiretto – penso ai fondi ecc..) sul bilancio quello che la Corte ha sollevato. E quindi sarebbe necessario passare in rassegna con Daglia il tutto e se va modificato si rinvia visto che i termini ci sono. Viceversa se non impatta assolutamente su nulla dobbiamo comunque modificare il nostro parere dicendo appunto che è stato rivisto alla luce della deliberazione della Corte…”.
Qualche minuto dopo la risposta di Comazzi “Sono d’accordo come da mia precedente mail”, cui seguiva, nel pomeriggio, quella di Striglia citata all’inizio dell’articolo che sosteneva l’opportunità di rinviare il bilancio perché “sono rilievi che impattano”.
Evidentemente però queste sollecitazioni non fanno breccia nella decisione dell’amministrazione di approvare comunque il bilancio.
Così il giorno 30 (a consiglio comunale in corso), alle 10.30, i revisori redigono un verbale nel quale scrivono “avendo manifestato, con comunicazioni di posta elettronica (che vengono allegate – ndr) le perplessità sul mantenimento della data del 30 marzo 2015, vista l’opportunità di approfondire alcuni rilievi della Corte, al fine di verificare la sussistenza o meno di eventuali riflessi o ricadute sul bilancio di previsione da approvare e constatato che non risulta alcuna modifica all’ordine del giorno, nonostante la pronuncia sia stata inviata dalla Corte in data 24 marzo” e constatata altresì “l’assenza di qualsivoglia comunicazione in merito alla pronuncia della Corte” i revisori “lasciata momentaneamente l’aula del consiglio hanno chiesto un incontro con gli amministratori”.
Si tratta della “famosa” riunione cui fa riferimento Ballarè durante la sua intervista, cui partecipano l’assessore al Bilancio Dulio e il dirigente Daglia.
“Il collegio ha invitato l’amministrazione a rendere noto al consiglio nel corso della seduta odierna dell’avvenuta pubblicazione della pronuncia, nonché dei rilievi essenziali mossi dalla Corte stessa, sui quali sarà necessario effettuare gli opportuni approfondimenti ed adottare i dovuti correttivi considerando l’eventualità di riflessi che potrebbero generare variazioni di bilancio”.
Ma di fronte al no degli esponenti della Giunta il Collegio “prende atto delle considerazioni degli amministratori ma rammenta agli stessi l’importanza del diritto di informativa spettante ai singoli consiglieri”.
Un bel pasticcio, come appunto dicevamo, maturato da una situazione che ha creato imbarazzo innanzitutto tra i Novaresi e poi negli ambienti politici, ma non solo: i revisori dei conti, che hanno tenuto a precisare, contraddicendole, alcune affermazioni del primo cittadino, hanno volutamente diffuso il proprio scambio di mail che vi riportiamo, a conferma di dubbi grossi da loro nutriti sulla procedura che si intendeva seguire. E alla fine hanno preso atto di una decisione politica che di trasparente e pulito (parole che sono sempre molto piaciute al Sindaco…parole) ha davvero poco… Alla faccia della trasparenza!