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Novara

Protocollo Novara: la cura che cambierà la vita ai bambini diabetici

Con il “Protocollo Novara” il team del servizio diabetologico infantile dell’Ospedale Maggiore guidato dal dott.Francesco Cadario, lavora ad un trattamento dei piccoli pazienti con vitamina D, limitando al minimo l’utilizzo dei farmaci tradizionali (che restano però essenziali).

Protocollo Novara: la cura che cambierà la vita ai bambini diabetici

1a fila da sx: Deborah Carrera (dietista), Silvia Savastio (pediatra diabetologa), Roberta Ricotti (pediatra diabetologa). 2a fila da sx Stefano Rizzolo (specializ. in Pediatria), Ciro Pignatiello (psicologo), Francesco Cadario (resp.diabet.infantile)

Il dott.Francesco Cadario, è stato l’unico medico italiano invitato a Miami, al recente simposio internazionale sul diabete. L’eccellenza scientifica mondiale sul tema “diabete” si confrontava su esperienze e strategie condivisibili, per fronteggiare una malattia che negli ultimi anni ha avuto un preoccupante incremento fra i bambini. Il dott.Cadario, responsabile del servizio diabetologico infantile al Maggiore di Novara, insieme alla sua equipe, concluderà solo in dicembre un importantissimo studio che ha preso in esame la risposta di 36 piccoli pazienti, al trattamento con vitamina D ed Omega 3. Anche se parziali, i risultati sono già così importanti, che la comunità scientifica ha voluto un confronto anticipato con il medico novarese, vista l’importanza rivoluzionaria che i trattamenti studiati dal team del Maggiore avrebbero, su una malattia che ogni anno anche a Novara, registra un aumento del 3,3% sulla popolazione infantile.

LA MALATTIA

Senza entrare troppo nei dettagli scientifici, quando parliamo di diabete, ci riferiamo ad una malattia autoimmune, caratterizzata da aumento del glucosio nel sangue e dalla sua comparsa nelle urine, legata in genere a una deficiente produzione di insulina da parte del pancreas; se non curata può dar luogo a gravi complicazioni a carico dei reni, del sistema cardiovascolare e del sistema nervoso; predispone inoltre alle forme infettive. Le cure tradizionali dunque, consistono nel surrogare la carenza di insulina tramite un apporto esogeno. La malattia è in costante aumento, soprattutto nell’infanzia, si pensi che presso il reparto di pediatria del Maggiore, il dott.Cadario registra ogni anno almeno una ventina di nuovi casi fra i piccoli pazienti.

CAUSE e SINTOMI

La malattia ha fondamentalmente un presupposto genetico, a fare emergere il problema in senso patologico ci vogliono dei fattori scatenanti e fra questi lo stile di vita e l’alimentazione sono certamente le cause prevalenti. Per questo risulta importante che i bambini mangino in modo sano e facciano attività fisica, primi e fondamentali strumenti di prevenzione della malattia.

Ci si accorge che un bambino potrebbe avere dei problemi di diabete, quando beve molto, fa spesso la pipì (soprattutto risvegliandosi di notte) e tende a perdere peso; avvertimenti riscontrabili abitualmente da giorni o settimane. A quel punto le condizioni generali potrebbero peggiorare, con vomito, disidratazione, dolore addominale e respirazione difficoltosa, legate alla cheto-acidosi del bambino. Esiste anche una eterogeneità nel diabete autoimmune, per cui il progresso a volte è più rapido con esordi anche in bambini di pochi anni, ed a volta più lento, per cui può aversi sviluppo in età scolare od adolescenza.

IL PROTOCOLLO NOVARA

Il team di diabetologia infantile del Maggiore formato dalla dietista Deborah Carrera, dalle pediatre diabetologhe Silvia Savastio e Roberta Ricotti, dal medico specializzando in Pediatria Stefano Rizzolo, dallo psicologo Ciro Pignatiello; guidato dal dott.Francesco Cadario, si è posto il problema delle pesanti ricadute che i trattamenti farmacologici (in particolare insulina) provocano nell’organismo del bambino. L’intuizione nata e messa a punto a Novara denominato, appunto, “Protocollo Novara”, riguarda l’apporto di vitamina D ed Omega 3, trattamento tradotto anche in un protocollo d’intesa siglato con il Diabetes Research Institute (DRI), centro di eccellenza di Miami diretto dal professor Camillo Ricordi. Secondo gli studi effettuati, l’effetto del trattamento “naturale” prolunga e quindi mantiene, il cosiddetto effetto “Luna di miele”, quella fase cioè di risposta spontanea che avviene in un paziente, dopo l’iniziale apporto farmacologico di insulina, che però sarebbe destinato a durare solo qualche mese, in genere al massimo un anno. La vitamina D in particolare, riuscirebbe a prolungare la naturale risposta dell’organismo alle prime cure, con l’Omega 3 che agirebbe da antiossidante. La combinazione dei due fattori, anche senza l’ausilio di farmaci, mantiene nel bambino un livello di produzione naturale dell’insulina, sufficiente a controllare gli effetti più incidenti della malattia. Abitualmente questo periodo di remissione parziale’ si esaurisce entro pochi mesi, e con in nostro Protocollo Novara – ci ha spiegato Cadario – dopo un anno dall’esordio, abbiamo il 33% dei soggetti ancora in luna di miele. I risultati migliori si hanno quando la terapia inizia a breve distanza dall’esordio del diabete autoimmune”. Curare il diabete e controllare l’esubero di glicemia, limitando al minimo l’utilizzo dei farmaci (insulina con apporto esogeno), è una vera e propria rivoluzione nel trattamento infantile, perchè come detto, preserva un organismo che nella fase delicata della crescita, potrebbe subire danni irreversibili, se trattato con le cure farmacologiche tradizionalmente praticate, evitando di arrivare agli effetti più cronici che portano al trapianto e purtroppo alla morte. Beninteso: il trattamento con insulina è fondamentale, ma l'”effetto” dell’applicazione del protocollo sembra avere benefici notevoli sui pazienti.

I primi risultati dello studio sul Protocollo Novara

IL TRATTAMENTO

Presso l’Ambulatorio di Diabetologia Pediatrica di Novara sono curati oltre 200 bambini diabetici, quasi sempre di tipo 1, differente dal tipo 2, tipico dell’adulto. Vi affluisce il Quadrante nord-orientale del Piemonte (corrispondente alle Provincie di Novara, VCO, Vercelli e parte di Biella), con un un costante aumento di diabete autoimmune (3,3% all’anno) nella popolazione infantile locale. Il trattamento consiste nella somministrazione di vitamina D (1000 UI al giorno) ed omega 3, ovvero acidi grassi derivati dall’olio di pesce azzurro, filtrato e purificato da scorie di metalli pesanti . La quantità somministrata corrisponde ad EPA + DHA,  50-60 mg/kg/die, il che vuol dire che un bambino di 30 Kg dovrebbe assumere 1800 mg. cioè tre capsule al giorno, tutti i giorni. “Può sembrare tanto – ci spiega il dott.Cadario – ma è solo questione di abitudine, e nella nostra casistica non abbiamo avuto effetti avversi”.

VALIDAZIONE SCIENTIFICA e RICONOSCIMENTO

Dalla cura “sperimentale” all’evidenza scientifica, che passa da uno studio di “coorte” che il team novarese ha incentrato seguendo alcuni esordi di malattia registrati nel triennio 2015/16/17, studiandone l’efficacia dei trattamenti con vitamina D ed omega 3 su 32 piccoli pazienti. Come dicevamo i riscontri sono così importanti, d’aver catturato l’attenzione della medicina mondiale. Anche sulla base del protocollo siglato con Novara, il Diabetes Research Institute (DRI) centro di eccellenza di Miami, attraverso il professor Camillo Ricordi, sta facendo un ulteriore passo verso il definitivo riconoscimento. Al DRI di Miami infatti, operano ad un confronto comparato “Studio Caso Controllo randomizzato doppio cieco Poseidon” dove due gruppi di pazienti sono sottoposti a trattamenti diversi. Ne il ricevente, ne il medico erogante sanno cosa si stia somministrando, quindi a periodo di osservazione trascorso si controllano i risultati, dai quali si può chiaramente desumere l’efficacia.

Alla fine del 2018 lo studio di “coorte” su cui sta lavorando Cadario ed il suo team darà i suoi risultati definitivi e probabilmente, la cura con vitamina D ed Omega 3 potrà dare speranze e prospettive sulla qualità della vita di molti altri piccoli pazienti, così tutto il mondo parlerà di questa eccellenza novarese destinata a cambiare l’esistenza dei bambini diabetici.