E se il Novara calcio avesse già “cambiato” Presidente?
Dalle ripetute voci di un cambio di proprietà, ultima delle quali riguarderebbe Zamparini; ai possibili cambi di paradigma tutti interni all’attuale proprietà del Novara calcio. Che sia cominciata l’era di Michelangelo De Salvo con la promozione di Banchieri allenatore della prima squadra?
Dalla Juventus con presidente Pessotto, al Novara calcio succursale prima del Cagliari poi dell’Atalanta. Da un paio di mesi a questa parte, leggendo i social, la società azzurra sarebbe sul punto di cambiare padrone, un giorno si e l’altro pure. Sempre secondo la rete, l’ultima voce data per certa e partita venerdì scorso, vedrebbe l’ex presidente del Palermo Maurizio Zamparini in procinto di sbarcare a Novarello: “E’ fatta, lunedì (ieri 01 luglio n.d.r.) l’annuncio ufficiale” si leggeva sulle pagine facebook di riferimento della tifoseria azzurra. Siamo a martedì e di conferenze stampa ancora non se ne vedono. Con buona probabilità non succederà nulla di ciò che alcuni tifosi speravano, sempre che si possa ritenere positivo lo sbarco a Novara di un personaggio controverso come Zamparini, come di un qualsiasi mister X che bramerebbero di mettere le mani su una piazza storica come quella azzurra, non certo per continuarne le gloriose gesta, che rammentiamolo; vedono la società nata nel 1908 non aver mai subito l’onta di un fallimento, cosa che invece diverse altre importantissime piazze del calcio hanno dovuto ingoiare, persino diverse volte.
Eppure qualcosa dalle parti di Novarello sta cambiando. Una rivoluzione silenziosa cominciata con l’arrivo del direttore generale Roberto Nespoli, che apparentemente sembrava un manager a tempo di passaggio, ma che in realtà ha preso piede e sempre maggior potere, sulla base forse di un mandato vergato direttamente dal “senior owner” del gruppo Policlinico di Monza, maggior azionista del pacchetto che controlla il Novara calcio. Stiamo parlando di Michelangelo De Salvo, che da qualche tempo ha frequentazioni quasi quotidiane a Novarello, cosa che in dodici anni non si era mai vista. Da quando suo figlio Massimo, per scelta o forse per altre motivazioni al momento non dichiarate, è divenuto ormai un “presidente desaparecidos”, il controllo sembra passato direttamente nelle mani del genitore e da quel momento, obiettivi, filosofie, uomini e progetti societari, stanno mutando in modo deciso nella direzione della “necessità virtù”.
Se è pur vero che la famiglia De Salvo sarebbe disponibile a valutare offerte di acquisto (cosa mai celata), da un altro punto di vista, non ricevendo concrete richieste, attraverso il dettato venuto dal patron maximo, starebbe procedendo a ridisegnare l’assetto societario. La linea è quella della riorganizzazione interna, che avrebbe come primo scopo quello di ridimensionare il budget. Per questo Michelangelo De Salvo ha visto positivamente la conferma del dg Roberto Nespoli, in quanto suo fiduciario, nonché manager al quale affidare una avveduta gestione dei conti ed una sapiente riorganizzazione delle risorse umane interne, che eviti se possibile nuovi contratti.
Questo spiegherebbe come mai Roberto Nespoli abbia promosso Moreno Zebi Responsabile Tecnico, malgrado la totale inesperienza, e come nelle ultime ore si stia guardando con maggiore attenzione tra le fila dei propri tesserati, più che all’esterno, anche nella valutazione del profilo che andrebbe a ricoprire il ruolo del nuovo allenatore.
Il nome di Simone Banchieri sembra il maggior indiziato, anche vista la sua recente esperienza alla Folgore Caratese, società di proprietà della famiglia De Salvo e pure vista la stima che lo stesso Michelangelo ha espresso nel tecnico 45enne che quest’anno con la squadra Under 16 azzurra, ha vinto lo scudetto di categoria, battendo in finale il Vicenza per 3-0, dopo una stagione folgorante condotta sempre al comando. Per la verità, Roberto Nespoli e Moreno Zebi non hanno mai smesso di lavorare ad un piano B, prendendo contatto con alcuni tecnici almeno un po’ più navigati. Fra questi ci sono l’ex tecnico del Siena Mignani, l’ex Reggina Cevoli e forse pure l’ex della Sambenedettese Magi, ma se il Patron è davvero deciso a promuovere anche Banchieri, il disegno di riorganizzazione interna a basso impatto economico, sarebbe realizzato. Il nuovo organigramma tecnico si completerebbe poi, con la riconferma di Andrea Sardini nel ruolo di allenatore dei portieri e con Mavillo Gheller che dal settore giovanile andrebbe a fare il secondo, mentre Max Guidetti resterebbe come collaboratore tecnico; insomma sempre di rimescolamento di carte si tratterebbe.
E la squadra? Troppo presto per parlare di ingressi, prima un ampia sfoltitura della rosa, a partire dagli onerosi prestiti di ritorno. Quindi la conferma dell’attuale linea verde e la promozione in prima squadra di un blocco di giovani provenienti dalle giovanili, su cui fondare la formazione della prossima stagione, rinforzando la poi la rosa in un secondo momento, con innesti mirati al necessario completamento/rafforzamento.
Una cosa è certa, la nuova filosofia non prevede il ridimensionamento del settore giovanile, che infatti ha visto la riconferma di Mauro Borghetti a responsabile e Giacomo Gattuso allenatore della Berretti, riconosciuti fra i principali fautori degli ottimi risultati dalla cantera di Novarello in tutti questi anni di gestione De Salvo.
Non ci saranno dunque annunci clamorosi o cambi di proprietà formali, ma di fatto al Novara calcio si è forse varata l’era Michelangelo. Invertendo l’ordine dei De Salvo, cambierà anche il risultato? Il tempo come sempre è galantuomo…