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Novara

Ecco la vera storia della “Pietra del Banditore” al Broletto

Chi è di Novara, ma anche chi viene da fuori, non può proprio perdersi una visita al Broletto. Complesso architettonico medioevale costituito da quattro diversi edifici, nel tutto è compreso anche qualche falso, come ad esempio il pozzo costruito solo nel recente 1926.

Ma una curiosità simpatica la si può ritrovare in un piedestallo su cui è impressa la scritta “Pietra del Broletto o del Banditore”. Non è vero. Forse la pietra, un capitello tronco di circa una quarantina di centimetri di altezza e per l’appunto poggiata sul predetto piedestallo, è stata usata anche dal Banditore, ma la sua vera ragion d’essere è la seguente.

Quando qualcuno veniva condannato dal vicino Tribunale per reati contro il patrimonio (debiti, fallimenti) veniva portato sulla pubblica piazza.

Lì, la famigerata pietra veniva surriscaldata e resa rovente. Il condannato, dopo esser stato privato di pantaloni ed eventuali mutande, veniva fatto accomodare con la forza. Il tutto potrebbe sembrare quasi normale, in tempi in cui le condanne recitavano di decapitazioni, impiccagioni e addirittura di squartamenti.

Per una curiosa forma di pietismo, era concesso a parenti od amici, di riparare, in caso di pioggia, il condannato con un ombrello aperto.

Da qui il detto tipicamente e squisitamente novarese : “Va a da’ via al cü cun l’umbrela verta” (va a dar via il sedere con l’ombrella aperta). :)

Paolo Nissotti