E’ una mostra che proietta la città di Novara nel futuro. O almeno dovrebbe esserlo. Quella allestita nella Galleria Vittoria, in realtà, neanche lontanamente sembra un’esposizione. Quasi quasi, quei manifesti plastificati nemmeno si notano.
Comunque sia, questa è la città del futuro pensata da Ballarè e dalla sua Giunta.
Otto progetti che cambieranno il volto di Novara: il Pisu di Sant’Agabio, con il centro di ricerca per le malattie immunologiche, il castello, la città della salute, il mercato coperto, il campus universitario, il famoso Cuore verde intorno al Castello e lungo l’Allea, le linee della cultura e il recupero dell’area delle Ferrovie Nord.
A prescindere dal fatto che l’avvio della maggior parte di queste opere risale ad anni fa, prima dell’insediamento dell’attuale sindaco, quello che fa pensare è il progetto relativo al Cuore verde di Novara. Progetto che prevede la costruzione di uno spazio pubblico tra Castello, parco dei Bmabini e baluardi della città, predisposto con la collaborazione del Politecnico di Milano. Obiettivo è quello di rigenerare gli spazi pubblici urbani, trasformandoli in spazi strutturati, accoglienti, giocosi ed educativi, il tutto con il Castello quale spazio culturale multimediale, centrale rispetto all’intero progetto. L’amministrazione l’ha venduto come se fosse già tutto deciso: in realtà, l’opera è stata approvata da una delibera di giunta comunale, prendendo atto del costo della stessa che ammonta a 3 milioni 600 mila euro, così suddivisi: 726 mila (di cui 535 mila euro a carico del bilancio comunale, da prevedere nei documenti di programmazone dell’ente e/o di cui è previsto il reperimento da altri soggetti, e 190 mila euro a titolo di valorizzazione delle risorse umane interne impiegate nella realizzazione del progetto); e già per questa parte di finanziamento ci si chiede dove si potranno trovare più di 500 mila euro in un bilancio già parecchio difficile da far quadrare. Per la coperura della restante parte, si è proceduto con candidatura al bando della Fondazione Cariplo “Interventi emblematici 2015”, “dando atto – si legge nel documento fornito dall’amministrazione in una delle ultime commissioni – che al medesimo si darà corso unicamente in caso di sua approvazione e di ottenimento del finanziamento previsto”.
Tutt’altro che certa dunque, finora, l’esecuzione di tale progetto, anche se appare già in bella mostra (bella, si fa per dire) sotto il portico della Galleria Vittoria, quasi un trofeo di cui in realtà non si conosce per nulla il destino.
Ma non importa: tutto il resto sta andando avanti. Dal Pisu al Castello, dal mercato coperto al campus universitario e altro ancora: certo che vedere tali progetti così sacrificati su quei totem maldestramente appesi alle vetrine vuote della galleria Brambati (con qualche errore di distrazione nei testi) lascia un po’ perplessi sul valore che a tali opere si affida realmente…