«In una fase storica in cui le energie rinnovabili superano le fonti fossili la decisione del Ministero appare incomprensibile». È il commento di Fabrizio Barini coordinatore provinciale degli Ecologisti Democratici di Novara alla notizia del parere positivo, espresso dalla Commissione tecnica di valutazione di impatto ambientale del Ministero dell’Ambiente, al progetto Eni per la trivellazione del pozzo petrolifero esplorativo di Carpignano Sesia.
«Ci saremmo aspettati un parere negativo – continua Barini – e invece il Ministero apre le porte a un progetto al quale si sono opposti migliaia di cittadini e gli enti locali del Piemonte. La Regione, che alla fine del 2015 espresse parere negativo, confermi ora con forza la propria posizione, impugnando il provvedimento».
«Oltre alla protesta però serve la proposta. Con la legge 221 del 2015 – conclude Barini – sono state create le Oil Free Zone, ovvero aree territoriali dove si prevede la progressiva sostituzione del petrolio e i suoi derivati con le energie rinnovabili. Per realizzarle serve una legge regionale che chiediamo venga scritta e approvata il prima possibile anche in coerenza con l’ordine del giorno votato dal consiglio regionale nel novembre 2015. Solo in questo modo a Carpignano sarà possibile dare vita una proposta di sviluppo economico alternativa a quella di Eni».