L’accordo è stato trovato: le tariffe per il conferimento dei rifiuti in discarica non aumenteranno in modo drastico, ma attraverso un processo graduale e “morbido”. Si è concluso così l’incontro a Torino tra l’assessore regionale all’ambiente Alberto Valmaggia e il vice presidente vicario di Anci Piemonte Mauro Barisone.
“L’Anci regionale – spiega Barisone – aveva chiesto alla Regione di sospendere l’approvazione dell’emendamento e di convocare immediatamente le rappresentanze degli enti locali per affrontare la questione”.
Gli aumenti tariffari saranno distribuiti in un lasso di tempo più ampio rispetto a quello inizialmente preventivato ovvero fino al 31 dicembre 2018, invece che al 31 dicembre 2017. Le tariffe per il conferimento in discarica dei rifiuti inerti e dei rifiuti urbani non pericolosi subiranno un rincaro minimo, passando dagli attuali 5,17 euro/tonnellata ai 6 euro del 2017, mentre la situazione di partenza prevedeva aumenti più consistenti e, rispettivamente, a 8 e 12 euro per tonnellata.
“Pur condividendo la ratio degli aumenti, che mirano a penalizzare chi non attua la differenziata conferendo i rifiuti in discarica, non potevamo non rappresentare le difficoltà dei Comuni piemontesi – spiega Barisone – rispetto alle premesse di partenza possiamo dire che l’incontro si è risolto all’insegna del buon senso”.
Infine, l’appello alla Regione per far sì che nei prossimi due anni e mezzo si moltiplichino le iniziative di sensibilizzazione dei cittadini sul tema della raccolta differenziata anche attraverso campagne di comunicazione mirate. “Occorre un’inversione di rotta che chiami in causa tutti i Comuni, i quali dovranno fare la loro parte per evitare ulteriori aggravi in futuro derivanti dalle sanzioni che l’Europa potrebbe comminare in mancanza del raggiungimento degli obiettivi – conclude Barisone – abbiamo chiesto alla Regione di reinvestire le entrate provenienti dagli aumenti tariffari prevedendo, se necessario, un apposito capitolo di bilancio destinato a premiare i comuni virtuosi”.