C’era una volta un fiume di gente che protestava contro Malpensa: migliaia di persone, moltissime delle quali facevano e fanno riferimento ai movimenti di centrosinistra, ma non soltanto, a protestare contro una struttura che, a loro dire, andava chiusa perchè troppo impattante, dal punto di vista ambientale, sul territorio. Chi non ha memoria di un Vedovato, o di una Ferrara e di tanti altri amministratori oggi in quota Pd che protestavano animatamente contro Malpensa hub…
C’era una volta, perchè ora tutta questa gente non c’è più, o meglio c’è e protesta ancora: ma stavolta lo fa per restituire un ruolo centrale all’aeroporto di Malpensa, sia in vista di Expo, sia dal punto di vista occupazionale.
Eh già, come cambianbo le cose negli anni: un po’ per memoria corta, un po’ perchè ormai si è arrivati a grattare il fondo della pentola e si fa quel che si può per non sprofondare. E’ proprio il caso di dire, ironicamente, “Viva la coerenza!”.
In un recente confronto con Pietro Modiano, presidente di Sea, erano presenti il Sindaco di Novara Andrea Ballaré e il Presidente della Provincia Matteo Besozzi, con i sindaci di Varese Attilio Fontana, Gallarate Edoardo Guenzani, Legnano Alberto Centinaio, Busto Arsizio Gigi Farioli, Magenta Gianmarco Invernizzi, il presidente della provincia di Varese, Nicola Gunnar Vincenzi.
“Il territorio novarese non è estraneo alle sorti dell’aeroporto di Malpensa – sono le parole dei due amministratori novaresi – che non può e non deve essere considerato uno scalo esclusivamente “lombardo”, ma che, al contrario, rappresenta un importante punto di riferimento per il Piemonte Orientale“.
La richiesta di incontro è nata dalla comune valutazione da parte degli amministratori locali del bacino dello scalo circa gli sviluppi più recenti legati al Decreto Ministeriale su Linate ed EXPO 2015, decreto che evidenzia la volontà di destinare all’aeroporto di Linate il traffico continentale ed extra Unione Europea senza limitazioni, lasciando all’aeroporto di Malpensa un ruolo marginale.
“Tutto questo nonostante le cifre dell’attività 2014 dell’aeroporto, che indicano una crescita significativa (intorno al 12 %) del traffico intercontinentale e dell’attività nel settore cargo – sostengono gli amministratori – La scelta di ridimensionare il ruolo di Malpensa produrrà inevitabili effetti negativi nei territori“.
Un’eventuale riduzione del traffico a Malpensa, ha dichiarato Ballaré, “avrebbe una rilevanza negativa per Novara dal punto di vista occupazionale. Sono numerosi i novaresi che lavorano nelle diverse strutture dell’aeroporto e nell’indotto. Troppi posti di lavoro si sono già persi a causa della crisi economica e delle scelte compiute in passato. Questa prospettiva negativa si associa all’evidente spreco di risorse, private e pubbliche, investite nell’aerostazione“.
Matteo Besozzi ha puntato invece l’attenzione soprattutto sui collegamenti con il Novarese senza dimenticare il tema ambientale: “Malpensa non è un aeroporto solo lombardo, ma i collegamenti sono ancora inadeguati. Da un lato il progetto del nuovo ponte di Oleggio, di fatto bocciato da Regione Lombardia, dall’altro i collegamenti ferroviari con Novara da potenziare sia per i passeggeri sia per le merci, sono i punti principali che la Provincia ha portato al tavolo di confronto. Ho apprezzato – prosegue Besozzi – la linea del nuovo presidente di Sea di cercare una maggiore condivisione con le amministrazioni locali, indispensabile per conciliare l’armonico sviluppo di un aeroporto che si sta sempre più connotando per i voli internazionali e cargo con il rispetto di un territorio dall’ambiente fragile e dalla popolazione residente numerosa e vicina allo scalo“.