Estorce denaro all’ex fidanzata: novarese arrestato. Prima le presta i soldi, poi li vuole indietro con interessi usurai o in cambio di sesso
La vittima, una novarese quarantenne senza lavoro e con gravi problemi economici, si era presentata in Questura disperata: «Ho chiesto un prestito di mille euro al mio ex fidanzato ed è iniziato un incubo». Nel corso degli ultimi sette mesi, infatti, ha sopportato di tutto: minacce, pressioni, avances di natura sessuale, interessi usurai.
Il suo incubo è terminato qualche giorno fa quando gli uomini della Squadra Mobile di Novara hanno arrestato l’uomo per estorsione, denunciandolo anche per usura (a causa degli interessi praticati sul prestito) e porto di oggetti atti ad offendere, dal momento che in auto durante il controllo, è stato trovato in possesso di uno sfollagente telescopico. Lui è un quarantaseienne novarese ora residente in provincia di Pavia e attualmente ai domiciliari.
Il ricatto di cui era vittima l’ex fidanzata è cominciato a giugno. Grazie a conoscenze comuni, la donna era riuscita a riallacciare i rapporti con lui e, proprio in virtù della relazione sentimentale avuta in passato, gli aveva chiesto aiuto. Lui, in cambio di mille euro, le aveva fatto firmare 7 cambiali da 200 euro l’una, quindi ben oltre il valore del prestito. E se le era tenute tutte lui, così che lei non avesse alcun documento che provasse quanto stesse pagando. A un certo punto, nel corso dei mesi, è arrivata un’avances: rapporti sessuali con conseguente sconto sulle cambiali non ancora incassate. La donna si è rifiutata e da quel momento l’ex ha cominciato a dimostrarsi aggressivo. Le ha poi chiesto altri 500 euro, con minacce di botte nel caso non avesse pagato. Quando lei non ce l’ha più fatta, ha chiesto aiuto alla polizia. E’ stato organizzato un incontro trabocchetto per la consegna di un anticipo della somma, 250 euro. Poco dopo che la vittima si è allontanata dal luogo dell’appuntamento, sono entrati in azione i poliziotti che hanno trovato l’estorsore in possesso dei soldi e anche delle 7 cambiali.
Dalla Questura di Novara arriva l’invito alle vittime di analoghi reati: «Fidarsi è bene ma non fidarsi è meglio. Non aspettate troppo tempo per denunciare».