Estorsioni, furti, usura e spaccio nel novarese. I Carabinieri fermano i traffici di padre e figli
Un 62enne di Oleggio arrestato ed i figli 32enni di Castelletto Ticino in obbligo di dimora, per una serie di reati commessi nel novarese. L’inchiesta partita nel luglio scorso è stata conclusa con i fermi da parte dei Carabinieri di Arona
Alle prime ore del 14 settembre, i Carabinieri del Comando Compagnia di Arona hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere e due ordinanze di obbligo di dimora nel Comune emesse dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Novara rispettivamente nei confronti di L.V., 62enne di Oleggio (NO), e dei suoi figli L.O.N e L.L.G., entrambi 32enni di Castelletto Ticino (NO). Il padre ed i due fratelli sono accusati a vario titolo di tentata rapina, estorsione, furto, usura, spaccio di sostanze stupefacenti, porto di armi od oggetti atti ad offendere e morte come conseguenza di altro delitto. I fatti sono stati commessi in varie località del novarese. Le indagini, iniziate nei primi giorni di luglio 2020 e coordinate dal Pubblico Ministero Dott. Giovanni Castellani, hanno mosso i primi passi a seguito di un furto ai danni di un giovane della zona. In quell’occasione L.V. ed L.O.N., con l’intento di farsi consegnare una somma di denaro dalla vittima come risarcimento di un debito, avrebbero fatto irruzione, armati, nella sua casa costringendola a fuggire da una finestra, trafugando poi gli oggetti di valore che avevano trovato nell’abitazione. L’uomo, dopo aver cercato per qualche tempo di sottrarsi alle richieste ed aggressioni dei tre soggetti, si era tolto la vita. Le indagini tecniche avviate dagli investigatori nell’immediatezza e le testimonianze di alcuni testi hanno quindi fatto emergere un contesto più ampio, con altre vittime, che i Carabinieri hanno dovuto approfondire per raccogliere un consistente quadro indiziario. I militari, durante le perquisizioni eseguite contestualmente alle ordinanze hanno poi raccolto ulteriori elementi che ricollegano gli indagati ai reati di cui sono accusati.