Tra riunioni, incontri a vari livelli e possibilità di riappropriarsi dell’ex campo Tav, Novara è in attesa di capire cosa sia successo realmente all’interno del Villaggio Emmaus di via Da Giussano. Dopo il sequestro disposto dal Corpo Forestale dello Stato, comando di Novara e provincia, rimangono molti dubbi sulle attività che, all’intreno di quello spazio, vengono svolte.
“I sigilli sono stati apposti per gestione illecita di rifiuti – spiegano al Comando della Forestale – Sulla vicenda sta indagando la Procura che ha delegato il nostro Corpo ad effettuare il sequestro“.
Dietro una gestione poco accorta dei rifiuti si potrebbe trovare di tutto. Sono 10 le baracche sequestrate, dentro le quali il Corpo Forestale ha trovato rifiuti di ogni genere. Rifiuti di cui, come abbiamo avuto già modo di rimarcare, non si conosce la provenienza, così come non si conosce la destinazione. E queste sono le domande a cui l’indagine disposta dalla procura dovrà rispondere. Non è da escludere, data la massa di oggetti, accessori, mobili e quant’altro, trovati dentro quelle strutture, ci sia anche un mercato…
Ci siamo chiesti più volte come fosse possibile che, dentro un confine ampio, ma comunque limitato, si potessero accumulare con tale facilità quintali, tonnellate di rifiuti di tutti i tipi. Montagne di frigoriferi, lavatrici, materassi… E le immagini che sono state mediaticamente diffuse nelle ultime settimane hanno con tutta probabilità convinto la Procura della necessità di vederci chiaro sulla vicenda, a tutela sia dei residenti che dei gestori del villaggio e, ovviamente, della città di Novara.
Martedì sono stati aperti i sigilli per consentire ai residenti di prendersi i beni di prima necessità depositati in quelle baracche sequestrate, ma sulle indagini c’è da scommettere che andranno per le lunghe…