500 persone residenti, un milione di euro di spese all’anno, un sequestro da parte del Corpo Forestale dello Stato e una situazione tutta da chiarire: questo è il dipinto dell’ex Campo Tav, nato come spazio per accogliere le emergenze abitative e divenuto, ad oggi, una sorta di villaggio a sé stante dentro la città.
Soltanto un mese fa, è partito il monitoraggio – censimento delle famiglie che vi risiedono per capire se le assegnazioni delle unità abitative corrispondano alle effettive occupazioni. Il problema centrale è quello degli abusivi, ossia di persone che possiedono un reddito sufficiente per potersi permettere di pagare un affitto e che, quindi, non hanno titoli per rimanere in un’abitazione di emergenza.
“Abbiamo intrapreso un nuovo progetto di presenza dei servizi sociali nel campo Tav. Avvieremo un percorso di alleggerimento, in collaborazione con Caritas. Abbiamo avviato un monitoraggio degli occupanti un mese fa: a metà marzo, verranno confrontati i dati in possesso di Comune e Caritas. Qualche confusione può esserci anche stata, ma in sostanza si sa chi c’è dentro. Comunque con l’incrocio di dati vedremo se ci saranno irregolarità”.
Tramite l’estratto contributivo sono state effettuate anche verifiche sui redditi, ma per il momento, soltanto sulla base di contratti regolari. Eventuali situazioni di “lavoro nero” devono ancora essere approfondite.
Il tutto avverrà sulla base di una delibera, di cui rimangono sconosciuti i contenuti, che è in fase di approvazione e che darà la possibilità di individuare sia la presenza di abusivi sia eventuali irregolarità da sanare: “In delibera saranno definiti nuovi criteri di intervento e procedure da seguire. I tempi non saranno brevissimi, ma il risultato arriverà e si provvederà a liberare eventuali spazi”.
Rimangono i sigilli apposti all’area, ma nella notifica sono state dettate le condizioni per avviare un processo di dissequestro.
In sostanza, risposte poco convincenti per la Lega Nord che ha presentato l’interrogazione a riguardo dell’ex campo Tav, illustrata in aula dal capogruppo Mauro Franzinelli.
“Siamo soddisfatti solo per il fatto che la nostra interrogazione ha finalmente scaldato un po’ gli animi dell’amministrazione. La giunta si è svegliata e il monitoraggio è partito giustappunto un mese fa. Le risposte rimangono molto evasive – accusa Alessandro Canelli, consigliere Lega Nord – Si parla di una delibera che si sta per proporre, ma non ci dite esattamente quali siano i contenuti. Il monitoraggio pare essere a buon punto e sembra non siano state riscontrate situazioni di famiglie con redditi che consentano di affittare un appartamento fuori dalla Tav. Peccato che queste informazioni, noi le abbiamo già… Quel villaggio è diventato un grande condominio orizzontale dove ci vivono persone che potrebbero vivere altrove, che hanno dei redditi e occupano dei posti che non spettano loro, sottraendo ai novaresi la possibilità di affrontare situazioni di emergenza con questi alloggi e scaricando i costi delle utenze sulla città. Quel posto costa a tutti noi circa un milione di euro all’anno”.
Una gestione “del tutto fuori controllo – conclude Canelli – Ma non è la sola: da tempo battiamo sul tasto dolente del welfare cittadino. In un momento di grave penuria, il controllo su come vengono spesi i soldi pubblici nel sociale è importantissimo. Al di là della delibera che speriamo venga adottata presto, magari sarebbe bello conoscerne i contenuti e convocare una commissione su tutto il welfare cittadino. Le risorse non possono più esse sprecate”.