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Novara

Ex sedi dei quartieri: spazi per le associazioni ma… a peso d’oro

C’erano una volta le vecchie sedi di quartiere. Scomparsi i quartieri, le strutture e gli uffici che li ospitavano sono rimasti in capo al Comune. Negli anni quelle sedi sono state concesse ad uso gratuito ai quartieri stessi, poi le cose sono cambiate. E se fino all’anno scorso, le associazioni potevano fruirne con il pagamento di cifre forfettarie, da qualche tempo, le regole si sono fatte ben più rigide. Al punto che qualche associazione non riesce più a sostenere i costi e si trova costretta a decidere se proseguire la propria attività o chiuderla.

Associazioni sull’orlo del fallimento per le tariffe di affitto locali

In consiglio comunale, questa mattina, si è discusso del problema posto dal Pd tramite un’interrogazione nella quale si chiedevano i motivi delle nuove scelte. Di fatto, pur esistendo dal 2014, il regolamento oggi viene applicato con meno elasticità rispetto al passato.

Nel 2014, infatti, venne emesso un bando a cui si invitarono a partecipare le associazioni interessate ad occupare gli spazi delle sedi delle vecchie circoscrizioni. Nel bando si elencavano le tariffe orarie per l’utilizzo dei locali: da quelle meno onerose per le onlus a quelle più care per le associazioni e i gruppi a scopo di lucro.

“Prima queste tariffe venivano applicate a caso – ha spiegato l’assessore Silvana Moscatelli – Ma consideriamo che si tratta di spazi che vengono sottratti alla collettività quindi un corrispettivo è d’obbligo. La situazione prima non era sotto controllo”. Ora si chiede il pagamento anticipato, con la consegna regolare delle chiavi quando si entra e quando si esce da quei locali. Un onere aggiuntivo per le associaizoni.

“Ma – ribatte Rossano Pirovano del Pd – chiedere di pagare in anticipo significa far fallire delle attività, così come sta succedendo. Ci sono associazioni che prima pagano 400 euro l’anno, ora ne pagano 2000 e in più devono pagare tutto subito. Ma dove vanno a prenderli quei soldi? Le associazioni fanno principalmente attività sociali, il Comune da parte sua non solo non dà contributi, ma chiede anche dei soldi in anticipo applicando a tutti la tariffa massima. Roba da usurai…”.

Sulla problematica, si starebbe attivando anche il Centro servizi per il Volontariato a cui confluiscono gran parte delle lamentele da parte delle associazioni affiliate.