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Novara

Ex sedi di quartiere alle associazioni: il bando entro fine anno. Pirovano: “Le tariffe non si toccano”

Le convenzioni con il Comune scadranno a fine anno, la prossima settimana, in giunta, verrà discussa la delibera di indirizzo. Le vecchie sedi dei quartieri saranno destinate principalmente alle associazioni. “Oggi sono 73 i gruppi associativi che svolgono le proprie attività all’interno delle sale dove, in passato, si svolgevano i Consigli di quartiere – spiega l’assessore Rossano Pirovano – In tutto sono circa 5000 persone circa. Intendiamo proseguire sul percorso intrapreso: la prossima settimana, porterò in giunta una delibera di indirizzo a cui abbiamo lavorato con l’ufficio comptente in questi mesi. Faremo un bando e lo pubblicizzeremo per dare a tutte le associaizoni, ma anche ai privati, con tariffe diverse naturalmente, la possibilità di sapere che ci sono queste sale a disposizione per la propria attività”. Sono associazioni legate agli anziani, ma anche allo sport e alla sanità quelle che usufruiscono delle ex sedi di quartiere: “Solo che fino a questo momento – prosegue Pirovano – avevano convenzioni semestrali o annuali. L’idea è quella di affidare quegli spazi almeno per due anni, cercando di realizzazre una calendarizzazione in cui possano rientrare i gruppi che ne fanno richiesta senza sovrapposizioni”.

Dare continuità al progetto iniziale senza ritoccare più di tanto le tariffe: “Quando sono stati chiusi i quartieri, l’idea era quella di riservare le strutture al sociale, in modo che le associazioni potessero radicarsi al territorio e trovare un punto di incontro per le loro attività. E così è stato. Ritengo che, sebbene sia una tariffa minima, la prenotazione possa mantenere queste cifre, magari ritoccandole leggermente, ma senza esagerare. I privati, già ora, pagano 20 euro all’ora quanto decidono di affittare le sale. Ed è giusto che sia così”. Verranno stabiliti, a bando, anche dei criteri specifici per stabilire eventuali precedenze in caso di sovrapposizione”.  Non sembrano esserci sale chiuse, al momento, “sono tutte utilizzate – conclude Pirovano – seppur qualcuna in modo parziale. Pubblicizzeremo il bando e l’iniziativa in modo da affidare gli spazi liberi a chi ne ha bisogno e magari, oggi, non sa che esiste questa possibilità”.


Se il centro di costo rimane quello del decentramento, “è solo una questione legata al bilancio. Tutti i dipendenti che lavoravano nei quartieri, oggi, sono stati ricollocati in altri servizi del Comune. Non sono dunque costi che si possono imputare a questo capitolo. Le uniche spese che il Comune sostiene sono quelle legate alle utenze e alle pulizie. Poi sono attivi 5 ambulatori dislocati nei vari quartieri ma si tratta di volontariato. Quello che sborsa il Comune è il miimo per poter mantenere questi spazi destinandoli al sociale”.