Fabio Scienza nasce a Breme Lomellina (PV) il 27 febbraio 1962. Approda a Novara nel campionato 1982-83, con la squadra allora militante nella ex Serie C2 dove vi resterà per tre stagioni, al termine delle quali passerà all’Ancona, militante invece nella ex C1. L’anno successivo, nella stagione 1986-87, torna a Novara dove vi rimane fino al 1989. I meno giovani lo ricordano per gli epici gol segnati nei derby contro la Pro Vercelli. Noi di VaNovaraVa.it lo ricordiamo anche per un suo gol nel 1987 a Chiavari contro l’Entella, sotto una pioggia torrenziale, quando dopo una lunga sgroppata si presentò davanti al portiere in uscita e con un pallonetto lo superò, chiudendo definitivamente la partita sul 2-0. Nel 1989 il Novara si salvò a Sassuolo con un pareggio per 1-1 all’ultima giornata: Fabio lanciò la sua maglia verso il pubblico e il sottoscritto la prese… qualche hanno fa mi sono recato nel suo negozio a Borgomanero a farmi mettere dedica e autografo su quella maglia… con tanto di stupore da parte sua. Attaccante di razza, avrebbe sicuramente meritato di giocare in categorie superiori. Questa l’intervista all’eterno numero 7 azzurro, alla vigilia di Torres-Novara.
Ci racconti qualcosa dei tuoi anni con la maglia azzurra? “Sono stati degli anni bellissimi, dove ho raccolto delle belle soddisfazioni e qualche delusione a livello di risultati, perché mi è mancata una promozione (N.d.R. stagione 1986-87) alla quale tenevo tantissimo e che purtroppo non è arrivata; però ancora oggi ho tanti bei ricordi e tanti attestati di stima che mi vengono dimostrati con il passare del tempo. Nonostante siano passati tanti anni vedo che i tifosi si ricordano ancora di me, specialmente quelli un po’ più datati e se penso che di giocatori a Novara ne sono passati tanti, aver lasciato un segno è una grossa soddisfazione”.
Di cosa ti occupi adesso? “Gestisco con mia moglie un negozio di articoli sportivi a Borgomanero e una gelateria sulla statale Borgomanero-Arona; sono due attività molto impegnative ma che mi piacciono molto”.
Il tuo giudizio sul Novara attuale? Dove credi possa arrivare in questa stagione? “E’ un campionato molto equilibrato, lo sto seguendo in quanto mio fratello (N.d.R. Giuseppe Scienza) allena il FeralpiSalò. Il Novara l’ho visto tre volte e in quelle circostanze ha alternato buone prestazioni ad altre meno buone, può però fare affidamento su un organico forte e costruito quasi per fare la Serie B. Dovrà essere bravo a calarsi in questa realtà, perché se uno pensa che il campionato di Lega Pro sia facile… beh, sbaglia di grosso. So che l’allenatore Domenico Toscano è molto bravo e preparato, conosce bene la categoria e so anche che i giocatori arrivati quest’anno hanno l’intelligenza per non fare nessun calcolo… penso, spero e mi auguro che disputino un campionato da protagonisti centrando la promozione che, ripeto, non sarà facile perché con una sola ammissione diretta ci vogliono tanti fattori; oltre ad essere bravi e forti ci vuole anche quel pizzico di fortuna che è una componente importante”.
Quanto è cambiata la Lega Pro di adesso, paragonata alla Serie C2 di quando giocavi tu? “Mi risulterebbe facile dire che all’epoca era molto più difficile di adesso… sono cambiate alcune dinamiche che una volta non c’erano; i campionati di allora erano sicuramente molto più intensi a livello agonistico, con alcune marcature a dir poco spietate, non c’erano gli spazi che ci sono per gli attaccanti di oggi, all’epoca venivamo marcati anche… all’ingresso in campo. E’ molto più bello adesso, per i giocatori ci sono molte più opportunità di essere messi in risalto e in evidenza, perché all’epoca a parte qualche TV e giornale locale non c’era questa risonanza a livello nazionale come adesso. Oggi basta accendere il computer e tramite internet, in streaming, puoi vedere la partita quasi in diretta. Si ha il modo di farsi conoscere a 360°, cosa che noi non avevamo”.
Domenica il Novara gioca a Sassari contro la Torres, un campo che tu hai già calcato. Che clima troverà la squadra azzurra e che partita prevedi? “Ho giocato una volta con il Novara a Sassari e finì 0-0 (N.d.R. campionato 1986-87). E’ un campo, per come lo ricordo io, sicuramente caldo, all’epoca eravamo primi e secondi in classifica e c’erano 5.000 persone allo stadio. Mi ricordo che era una bolgia, come poi anche in casa al ritorno dove finì con un altro pareggio, per 1-1. Sicuramente il Novara dovrà prestare la massima attenzione ma, ripeto, lo staff azzurro, con a capo l’allenatore, sa già benissimo quali sono le difficoltà che incontreranno. Se il Novara saprà giocare come sa, tornerà sicuramente a casa con un risultato positivo e ciò sarà importante per il morale di tutta la squadra”.
Il tuo messaggio ai tifosi azzurri e ai lettori dei siti VaNovaraVa.it e Buongiornonovara.com ? “Saluto tutti i tifosi azzurri che ho sempre nel cuore. Novara per me rimane sempre una fetta importante della mia vita calcistica. Dico loro di stare vicino alla squadra, so che c’è l’amarezza per la retrocessione e il mancato ripescaggio in Serie B, dove c’eravamo illusi un po’ tutti perché, ad un certo punto, era sorta questa speranza… tanto che la notizia era già apparsa come “ufficiale” sui quotidiani sportivi nazionali. Ho visto però che il pubblico ha risposto alla grande già dalle prime partite, anche a livello di abbonamenti, sono molto vicini alla squadra e hanno capito la delicatezza del momento… sono certo che torneremo in piazze più consone a quello che è il blasone del Novara”.
Massimo Corsano (per gentile concessione di Vanovarara.it)