Buongiorno
Novara

Il Faraggiana si infiamma per il primo consiglio dell’era Canelli

Teatro Faraggiana. Atto primo, scena prima.

Sul palco finalmente ritrovato, dopo una ristrutturazione durata decenni, si è consumato ieri sera il rito dell’insediamento del Consiglio Comunale di Novara appena eletto, davanti ad un pubblico che ha riempito la platea illuminata a giorno.

Un rito che, come tale, avrebbe potuto esaurirsi in un passaggio formale, tanto è scarna  la formula del giuramento sulla Costituzione che deve rendere il primo cittadino, così come  l’ordine del giorno dei lavori, in un’atmosfera generalmente sobria e che invece si è fin da da subito surriscaldata, certamente in sintonia con l’ambiente già afoso, nonostante l’aria condizionata a palla.

Complici la scelta della maggioranza di nominare Gerry Murante Presidente del Consiglio, dopo che quest’ultimo aveva rinunciato ad entrare in giunta, visto il suo coinvolgimento nel processo Giordano e lo scivolone mediatico del consigliere comunale di Fratelli d’Italia Ivan De Grandis, per un suo commento postato su fb su una delle vittime dell’attentato di Dacca, duramente stigmatizzato dalla consigliera Pd Sara Paladini.

Ma anche l’intervento dell’ex primo cittadino Andrea Ballarè che ha contestato come “Noi avremmo affidato la gestione del verde all’Assa che è una azienda di tutti. Voi preferite consegnarla agli amici”.

Eppure il neo sindaco Canelli ci aveva provato a placare fin da subito gli animi, dopo una presentazione rapida degli assessori, con un richiamo al “superamento delle polemiche sterili e della denigrazione” ringraziando, soprattutto, la maggioranza che lo sostiene “per il lavoro svolto in campagna elettorale” ed invitando tutti i propri consiglieri al più ampio confronto con i cittadini. “Noi abbiamo fatto una campagna  in mezzo alla gente e continueremo così nell’azione di governo. La precedente amministrazione si era troppo chiusa, non ascoltava, Noi saremo diversi. Metteremo in atto le promesse fatte”.

Nonostante l’emozione del momento, l’invito ad maggior fair play da parte del primo cittadino è caduto nel vuoto.

A dar fuoco alle polveri Michele Contartese di Forza Italia, che pure ammettendo l’appoggio a Canelli al ballottaggio del 19 giugno, ha contestato la proposta di Murante per ricoprire il ruolo di  presidente del consiglio, anche in considerazione del fatto che quest’ultimo è stato fautore della lista civetta Forza Novara, nata proprio in contrapposizione a Fi, rimarcando insomma una frattura che pare ad oggi difficilmente colmabile “Non possiamo votare chi ha fatto scelte diverse alla vigilia del voto amministrativo, pur dichiarandosi appartenente a Forza Italia anche se oggi non ne fa più parte. A lei sindaco daremo la patente di guida quando avrà dimostrato di saper guidare questa complessa macchina burocratica. Voteremo quando saremo convinti ma saremo un pungolo e non faremo sconti”.

Al centro il presidente Gerry Murante con il Sindaco Canelli e l’Assessore Perugini

“Se Murante ha rinunciato a fare l’assessore – ha detto ancora sul punto la pentastellata Cristina Macarro (leggi qui tutto l’intervento) – perchè sotto processo, non si comprende come possa ricoprire la seconda carica del Comune. Ci vuole coerenza”.

“Avete gente brava in maggioranza – ha provocato Rossano Pirovano del Pd – non si è capito perchè non li avete valorizzati. Io credo che Mauro Franzinelli, ad esempio, possa ricoprire la carica di presidente di questa assemblea”.

Una proposta inusuale quella dell’ex assessore allo sport, nell’evidente tentativo di far breccia in una maggioranza dentro la quale, nei giorni scorsi,  qualche mal di pancia per le scelte circa i componenti della giunta (soprattutto gli “esterni” non eletti) in effetti si era avvertito. Ma è stato lo stesso Franzinelli a smorzare sul nascere la polemica, con un intervento sentito sul significato dell’appartenenza ad un partito “Qualche volta le scelte possono non piacere – ha detto – ma quando si appartiene ad un partito uno dei valori fondamentali è quello della lealtà”.

La maggioranza

Un esercizio di orgoglio leghista è stato poi quello del neo capogruppo Matteo Marnati, che dopo i ringraziamenti al segretario “nazionale” Riccardo Molinari ed a Matteo Salvini ha sottolineato “il risultato straordinario della Lega a Novara” pregando poi il primo cittadino di non “perdere quel tratto umano e quella capacità di ascolto che hanno caratterizzato la sua campagna elettorale. Se riuscirà in questo non solo sarà un buon Sindaco ma sarà il più grande sindaco di questa città”.

L’opposizione

“Avete deciso di governare da soli – ha detto Daniele Andretta di Io Novara (Qui il testo completo) – in questo ricalcando quanto già fatto dalla precedente amministrazione, che certamente non ha brillato. Noi ci auguriamo che questo atteggiamento cambi, ma ad oggi non possiamo che prendere atto di questa decisione, priva di logica politica ed autoreferenziale, che forse il Sindaco non ha preso da solo, magari suggerita da chi, fra correnti e fazioni, ha una visione vecchia e superata delle logiche che dovrebbero governare le scelte di una buona amministrazione. Il civismo è la sola unica novità di questa tornata amministrativa e noi siamo orgogliosi di rappresentarlo. Un senso civico di cui proprio la storia di questo teatro è un simbolo”.

Poi l’intervento (leggi qui il testo completo), lungo e più volte interrotto dalla presidente della seduta Milù Allegra, del sindaco uscente Andrea Ballarè che, pur ammettendo la sconfitta, ha comunque rivendicato quanto di buono prodotto dalla propria amministrazione “Perché signor sindaco, il lavoro mio e della mia giunta ha evitato a lei e a tutti i novaresi di vivere in una città fallita. Il nostro lavoro ha ridotto i debiti di oltre il 40% passando da 86 milioni a 58 milioni. E abbiamo restituito speranza e futuro alla città. Oggi Novara è in rampa di lancio. Signor sindaco: se lei oggi può permettersi di spendere qualche soldo in più per gli asili o immaginare di sistemare qualche decina di metri di marciapiedi in più, se lo ricordi: lei lo deve al risanamento che noi siamo riusciti a realizzare”.

Infine le votazioni per il presidente ed il vice presidente del consiglio, eletti appunto Gerry Murante (Fn) e Claudio Strozzi (Lega), non senza qualche sorpresa circa gli esiti parziali delle stesse: qualche scheda bianca o nulla di troppo, segno evidente che – soprattutto per quel che riguarda la vice presidenza – non tutta la maggioranza si è da subito “allineata e coperta”. L’esito finale comunque è quello detto.

“Io ho sentito il dovere di non accettare il ruolo in giunta – ha chiosato Murante nel suo discorso di insediamento – perchè come ho detto non volevo che vi fossero strumentalizzazioni. Il presidente del consiglio è invece votato dagli eletti e dunque non vedo quale sia il problema: io sono coinvolto in un processo ma, fino a prova contraria, innocente, finchè un giudice non stabilirà diversamente. La presunzione d’innocenza è una legge di questo Stato e vale per tutti, anche per me”.