In passato, tra quelle mura, su quel palcoscenico, c’era l’intenzione di creare una scuola di teatro, diretta da Giorgio Strehler: era l’epoca di Malerba assessore e in quel periodo la vivacità culturale era tale da alimentare proposte e progetti per una struttura storica che potesse dare il prorpio contributo al mondo del teatro. Poi gli anni passarono e forse la passione per la cultura e le tradizioni della città sono via via scemate, arrivando al punto in cui addirittura, al Faraggiana, si sarebbe voluta creare una multisala cinematografica, cancellando anni di storia. Fortunatamente, l’amministrazione Ballarè ha fatto un passo indietro rispetto a quest’ultima soluzione, garantendo il mantenimento del palcoscenico e quindi della mission teatrale del Faraggiana.
Qualche sera fa, a Casa Bossi, si sono riuniti gli Amici del Teatro Faraggiana, un gruppo che ha radunato gli esponenti culturali della città per dare voce alle proprie intenzioni sulla gestione dell’edificio. E tra poco verrà pubblicato il bando attraverso il quale si sceglierà la compagine deputata e più adatta ad occuparsi del Faraggiana nel futuro.
All’incontro aperto tra i cittadini ed i rappresentanti dell’amministrazione comunale, erano pochi purtroppo i Novaresi presenti, mentre la rappresentanza pubblica è stata molto nutrita: erano infatti presenti gli assessori Paola Turchelli, Sara Paladini e Giulio Rigotti.
Moderatore della serata Renzo Stefano Crivelli, professore ordinario di Letteratura Inglese al Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Trieste, direttore della rivista letteraria “Prospero” e presidente della Trieste Joyce School dell’ateneo triestino. Sono intervenuti Silvana Bartoli, studiosa e scrittrice novarese, Vanni Vallino, regista, Lucilla Giagnoni, attrice di livello nazionale, e Mario Tosi, regista e direttore artistico di molti eventi locali legati al mondo del cinema.
Sicuramente c’è stata una grande mobilitazione popolare per risollevare le sorti di questo storico teatro.
Crivelli ha ricordato “quando con l’assessore Malerba nella metà degli anni ’80 si puntò sul mondo del teatro con il suo portato culturale e sociale, nonché economico … tanto che si propose a Giorgio Strehler di creare a Novara una scuola per attori. Allora il Teatro Coccia addirittura produceva spettacoli, che andavano in tournée in tutta Italia. Giorgio Strehler accettò la proposta ma la giunta cadde e il progetto purtroppo fu lasciato morire. Dove sarebbe stata collocata la scuola di Giorgio Strehler? Si pensò inizialmente al Piccolo Coccia e poi proprio al Teatro Faraggiana!”.
Il Teatro Civico Faraggiana rappresenta inoltre un’importante pagina della storia novarese. Ha sottolineato Silvana Bartoli che “i Faraggiana, aristocratica famiglia particolarmente illuminata, avevano donato con diversi lasciti ai Novaresi una sorta di polo culturale già preconfezionato, composto da un museo e la fondazione per il suo mantenimento e gestione, un teatro, la villa di Meina ed il palazzo a Novara. Già allora i Faraggiana credettero che creando spazi per la cultura si sarebbero creati strumenti per lo sviluppo della città”.
Perché non credere anche oggi che il Teatro Faraggiana possa essere “il luogo per una rinascita culturale di Novara?”
Dagli interventi dei relatori è uscita “la richiesta di una città che risorga dalla crisi anche grazie al mondo della cultura, una cultura a dimensione d’uomo, vicina ai giovani ma non dimentica delle memorie del passato, in cui le diverse generazioni possano dare il proprio contributo”. “Un teatro come sede di una scuola dell’Umanità”, come lo ha definita Lucilla Giagnoni: “un teatro che sia luogo di confronto tra generazioni e tra diverse competenze e che sia fulcro di un sistema integrato culturale vero e concreto; un teatro che sia luogo di formazione per il pubblico e allo stesso tempo centro di formazione teatrale; un teatro come luogo di socialità, insieme alla biblioteca e ai musei”.
L’idea sarebbe quella “di utilizzare il Teatro Faraggiana per potenziare ulteriormente le proposte che già da anni sono state messe in campo per avvicinare i giovani al teatro attraverso la scuola. Si dovrebbe cioè consolidare e coordinare ciò che in molte scuole novaresi (ad esempio presso il liceo classico, il liceo scientifico ed liceo artistico) insegnanti e studenti stanno portando avanti da decenni. Novara è città del Teatro da tanto tempo: la programmazione teatrale del Teatro Coccia e del Piccolo Coccia già da moltissime stagioni ha aperto le porte alla scuola creando offerte apposite che prevedono una preparazione in classe alla fruizione degli spettacoli. Enfatizzare, quindi, il rapporto con le insegnanti, che già è forte e ben presente nella scelta dell’offerta teatrale rivolta alla scuola. Si dovrebbe, infine, potenziare l’offerta già consistente per la famiglia o gli eventi per i giovani a teatro”.
“Spesso non si comprende il vero valore tecnico di uno spettacolo perché non si ha la base critica per capire – ha spiegato Vanni Vallino. Questa sorta di ignoranza troppo spesso blocca qualsiasi avvicinamento al mondo del teatro e dello spettacolo”.
L ’incontro è terminato con l’annuncio ufficiale dell’assessore Paola Turchelli che “è stato deliberato il bando per l’affidamento della gestione del Teatro Civico Faraggiana. Il bando, che sarà reso pubblico tra pochi giorni, getta le basi per la creazione di un polo culturale legato al mondo del teatro, dello spettacolo e della proiezione cinematografica e, a garanzia, il comune si impegna a sostenere con ingenti contributi la gestione dei primi due anni, ossia del 2016 e del 2017”. L’assessore Turchelli ha rassicurato il pubblico: “il bando specifica che il palco non potrà essere ridotto o snaturato in alcun modo”.