Farmacista licenziata: “Aveva detto no a una sola domenica, ma era stata in servizio sia a Natale sia a Capodanno”, spiega la Cgil.
Licenziata per aver detto “no” a un solo turno domenicale. Nuovi e clamorosi dettagli emergono sulla vicenda della farmacista, rappresentante sindacale di Pharma Novara, licenziata nei giorni scorsi. “Aveva lavorato sia a Natale sia a Capodanno, semplicemente non poteva rientrare al lavoro quell’unica domenica”, spiega Stella Cepile, segretario provinciale di Cgil Filcams, che ha denunciato la vicenda pubblicamente. La donna, destinataria del licenziamento, ha circa 35 anni ed era stata assunta 12 anni fa da Pharma Novara (all’epoca partecipata del Comune di Novara), tramite un regolare concorso.
La sua mancata disponibilità al turno domenicale è arrivata “nonostante avesse già calendarizzato altre 12 domeniche aggiuntive. Perché l’azienda non ha semplicemente chiesto a un altro collega? – si chiede Cepile – Peraltro, quella domenica, avrebbe dovuto lavorare in una farmacia che non era la sua sede abituale di lavoro”.
Della vicenda novarese ha parlato anche Farmacie.blog, portale nazionale dedicato ai diritti dei lavoratori del settore. Nell’articolo (qui in forma integrale) si legge: “Da quando è stata indebolita la tutela reale sui licenziamenti senza giusta causa dal Ministro Fornero nel 2012 e poi definitivamente dal Ministro Poletti nel 2015, anche per chi ha tutte le tutele previgenti la situazione è un po’ cambiata, quantomeno a livello di clima. Non tira una bella aria intorno al lavoro, quando le aziende si sentono legittimate a provare a licenziare un delegato sindacale per agire sul clima interno e per scoraggiare la rivendicazione di diritti”.
Sulla vicenda novarese abbiamo provato a raccogliere un commento dalla società di Alessandria, che nel 2016 ha acquisito Pharma Novara, ma ha preferito non rilasciare dichiarazioni. Ora la questione è destinata a finire davanti al Giudice del lavoro. Nel frattempo la farmacista è alla ricerca di una nuova occupazione.