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Novara

Fermare e ripulire il calcio: si riparta da una mista B-C

Il contro ribaltone del Consiglio di Stato che cristallizza la B a 19, seguito al ribaltone del Tar che annullava la riforma di Lotito &Co, ma la sostanza non cambia: la stagione di B e C ha compromesso la sua credibilità. Una prova? La Pro Piacenza, prossimo avversario del Novara calcio, è stata messa in mora dai suoi tesserati che non sarebbe scesa in campo al Piola.

L’ultima puntata della telenovela “ripescaggi” l’ha regalata il Consiglio di Stato, che questa mattina ha accolto la sospensiva della Lega di B, che si era affrettata a ricorrere contro il pronunciamento del TAR del Lazio, che solo un paio di giorni fa aveva “virtualmente” riportato la serie B a 22 squadre. Attenzione però, la “sospensiva cautelare” è un provvedimento che non ha merito giuridico sulla questione e la decisione vera il Consiglio di Stato la prenderà attraverso discussione collegiale fissata per il prossimo 15 novembre. L’effetto è però quello di non avere ripercussioni dirette ed immediate sullo svolgimento delle partite di serie B, e questo fatto da solo spiegherebbe la scelta “salomonica” dei giudicanti, che in questo modo lasciano congelata la situazione, anche guardando al Consiglio Federale convocato in Figc per martedì prossimo 30 ottobre.

Già perchè quella è l’unica sede deputata, che ha realmente il potere di provare a dipanare la matassa, provando innanzitutto ad uscire dai Tribunali, addivenendo ad una soluzione “politica” il più possibile condivisa. Quale? Ottima domanda, anche perchè nella premessa di una condivisione, ci vorrebbe la disponibilità e la volontà a collaborare di tutte le parti in causa. Da un lato ci sono le 19 ribelli che al momento non sembrano voler mollare di un centimetro, dall’altro sei società che di fatto ed a rigor di logica, hanno interessi contrapposti, visto che non tutte si vedrebbero ripescate o riammesse in serie B e per questo si sono quasi sempre mosse in ordine sparso.

Che fare allora? Il problema è che nessuno guarda a ciò che ci sta nel mezzo, dove in tutta evidenza c’è un puzzo di marcio insopportabile. Pensare che il problema di questo calcio sia dirimere la questione “ripescaggi” è come guardare il dito e non accorgersi della luna sullo sfondo. Una prova? Il Novara torna per la seconda volta da Pontedera senza giocare, dove mercoledì scorso avrebbe dovuto recuperare la partita non disputata la prima giornata. Poi arriva la decisione del Tar e la Lega Pro blocca nuovamente le “ripescabili” ed il campionato degli azzurri si ferma ancora, come si blocca la Coppa Italia di serie C, visto che è rinviata pure la gara di mercoledì prossimo contro il Monza. Molti tifosi anche giustamente si arrabbiano, perchè dei Tribunali si sono stancati ed ora vorrebbero solo vedere giocare a calcio. Il punto è questo, il Novara calcio contro la Pro Piacenza domani pomeriggio al Silvio Piola, non ci avrebbe comunque giocato, perchè gli emiliani nel giro di 20 giorni scompariranno dal campionato. I suoi tesserati infatti, hanno messo in mora la società, che ieri per bocca del suo ds, ha confermato che non riuscirà a versare in tempo gli emolumenti dovuti. Risultato? Esclusione dal campionato. Una eccezione? Salvate il nostro articolo e ritiratelo fuori per tempo, quando fra qualche settimana la stessa cosa succederà al Cuneo, dove i giocatori non prendono lo stipendio e stanno predisponendosi per ripetere la “messa in mora” operata dai colleghi piacentini, che porta i tesserati a svincolarsi automaticamente. Stiamo parlando di 2 squadre che si auto eliminano dal Girone A, in un torneo di suo già viziato dallo status in sospensione della Virtus Entella, che dopo aver esordito al Piola di Novara contro il Gozzano nella prima giornata, non è più scesa in campo e sta cumulando giornate da recuperare che forse non giocherà mai, nel caso venisse riammessa in serie B, sempre che davvero si possa far cominciare un campionato in novembre con 10 giornate già disputate.

Non si pensi che il Girone A sia una eccezione, dove per altro troviamo casi come la Carrarese che lottano per vincere il Campionato senza avere uno stadio; perchè ad analizzare come si dovrebbe la regolarità della posizione di tutte le società, il quadro che ne emergerebbe sarebbe alquanto preoccupante, proprio a cominciare dalla serie B, dove sono stati eclatanti e molteplici i fallimenti degli ultimi anni. Eppure non ci voleva un’indagine della guardia di Finanza per capire quale fine avrebbero fatto certe allegre gestioni, come non ci vuole un agente segreto al momento, per capire in quale piazze anche importati si annidino i prodromi dei futuri disastri.

Carlo Gravina martedì potrebbe anche cercare di trovare una soluzione alla farsa del campionato a 19, ma la sostanza del problema calcio resterebbe sul tappeto. All’orizzonte poi ci sono le tanto proclamate riforme, come se l’evocazione del concetto di per sé, fosse la panacea di tutti i mali. Non succederà, ma davvero martedì prossimo la Figc potrebbe segnare il punto di svolta decisivo, fermando completamente questa giostra impazzita, che si sta nascondendo dietro una foglia di fico chiamata Ronaldo.

Bloccare C e B e fare le pulci a tutte le società professionistiche, a cominciare dai bilanci, per arrivare alle strutture, passando dal reale stato patrimoniale. Passare poi ai raggi X i dirigenti, partendo innanzitutto dalla fedina penale, prima ancora che dalle sanzioni cumulate in ambito sportivo-amministrativo. Da uno screening del genere, e da regole molto più chiare e severe, si potrebbe ripartire persino con l’anno nuovo, con una serie di gironi misto B-C dai quali ricostruire i nuovi campionati del prossimo anno, attraverso una selezione naturale prima patrimoniale, legale ed amministrativa, poi vagliata dai risultati di questa sorta di play-off allargati che si concluderebbero in giugno.

Una cosa del genere ci richiama alla stagione 1945-1946, quando i postumi della Guerra Mondiale resero impossibile la disputa “regolare” dei tornei di Serie B e C. Allora si decise proprio di suddividere l’Italia secondo criteri geografici, in gironi misti, dai quali poi si stilarono le classifiche per riorganizzare il calcio nazionale dalla secondo divisione (serie B) a scendere.

Qualunque altra soluzione spuria, finirebbe per accontentare qualcuno a discapito di altri, inducendo ad altri ricorsi e contro ricorsi “ad libitum”, ed in ogni caso non restituirebbe la regolarità e credibilità a dei campionati abbondantemente già falsati, come dimostra appunto Novara-Pro Piacenza, che a dispetto di chi si accontenta comunque di una palla che rotola, non si sarebbe comunque disputata.