Fondazione Coccia: nuovo Statuto fra mille polemiche. La presidente Manfredda lapida il provvedimento comunale. Ma un pezzo del Cda non ci sta
Una giornata calda, e non solo sotto il profilo meteorologico. All’ordine del giorno del consiglio comunale l’approvazione del nuovo Statuto della Fondazione Teatro Coccia. Che è passato – 25 i voti favorevoli, nessun contrario e astenuti i due consiglieri pentastellati – ma non senza qualche “colpo di scena”, tra i quali anche la presenza della presidente della Fondazione Manfredda in aula, sin dalla mattina, oltre a una lettera che la presidente ha fatto pervenire al presidente del consiglio, capi gruppo consiliari, nonché ai componenti del collegio dei revisori della Fondazione (ma anche per conoscenza a sindaco, assessore alla cultura, direttore generale e segretario generale del Comune, nonché ai consiglieri di amministrazione della Fondazione e anche all’attenzione del Prefetto, quale organo di vigilanza competente per le fondazioni) nella quale, sostanzialmente, si paventa un’illegittimità “evidente e marchiana” in riferimento alla modifica e all’approvazione del nuovo statuto, in contrasto con l’articolo 17 del vigente statuto. E nel corso della giornata ai consiglieri sono pervenuti altri due messaggi, di due dei consiglieri di amministrazione della Fondazione, Stefano Bottacchi e Mario Monteverde, che hanno preso le distanze dalla posizione della presidente. Una situazione che ha scombussolato l’assise.
“Questa mattina – ha sottolineato Rossano Pirovano (Pd) – abbiamo ricevuto una lettera da parte del presidente della fondazione che dice che questo atto è illegittimo; ora, molti di noi non sono avvocati; io devo dire che devo fidarmi del mio segretario comunale che deve garantire gli atti che vengono poi votati dal consiglio comunale. Vorrei dal segretario un parere in merito alla legittimità di questo documento”. E il segretario, Giacomo Rossi, che in apertura di discussione aveva spiegato per oltre un’ora, punto per punto, tutto il documento, ha risposto lapidariamente: “assolutamente legittimo”; perplessità sono giunte anche da Mario Iacopino (M5S) che ha parlato di “situazione assurda” e Arduino Pasquini (Noi con voi) che si è detto “turbato a poche ore dal voto”. Al di là di questo aspetto, sulla discussione del punto, ha introdotto i lavori l’assessore, quindi il sindaco. “Un lavoro complicato e certosino quello fatto dagli uffici – ha esordito Canelli – per rendere adeguato lo statuto del Coccia che era lacunoso. Penso sia stato fatto un buon lavoro e siamo qui a chiederne l’approvazione; una volta approvato ci saranno i passaggi tecnici necessari. Spero anche che nessuno possa pensare che questo statuto possa incidere sulla individuazione del nuovo direttore, per il quale sono in corso le selezioni; anzi, entro poche settimane si dovrebbe arrivare alla sua individuazione”. “Abbiamo fatto – ha concluso – esattamente quello che ci è stato chiesto dalla commissione cultura”. “Oggi in consiglio comunale arriva un nuovo statuto, nuove regole del gioco, il percorso è stato condiviso – ha sottolineato Ballarè – . Condividiamo il contenuto dello statuto e le modifiche apportate, perché siamo responsabili nei confronti della città, dei cittadini e del teatro. Ma tutto questo non cancella la responsabilità politica di quello che è successo, che sta succedendo, e che succederà, che è tutta del sindaco Canelli. Voteremo a favore di questo statuto, è un atto di responsabilità nei confronti della città”.
“Penso che da più di dieci anni la fondazione è diventata focolaio di polemiche – ha sostenuto Daniele Andretta (Io Novara Energie per l’Italia) – quando le cose non funzionano è giusto intervenire. La Fondazione ha in dote un grosso patrimonio pubblico, dobbiamo intervenire. Voglio immaginare che con l’approvazione dello Statuto ci sia una riappacificazione e la fine delle polemiche. Ricominciamo, ritorniamo a parlare di cultura, ritorniamo a far tornare la Fondazione a quello che era, il fiore all’occhiello della città”. “Mi auguro che si chiuda la vicenda – ha detto Matteo Marnati (Lega) – Chiudiamo questa pratica e lavoriamo per il bene della Fondazione”.