“Forza Italia a Novara? E’ allo sbando, direi senza speranza”: la definizione, riportata da un autorevole esponente di quel partito dopo il drammatico direttivo cittadino di ieri sera, ben rende l’idea delle difficoltà che albergano nel movimento guidato dal commissario Diego Sozzani che, a sentire i bene informati, ieri nemmeno si è presentato alla riunione.
Un gruppo di una decina di esponenti si è invece palesato nella sede di via Micca e, manco a dirlo son volati gli stracci, tanto che alla fine diversi se ne sono andati.
“Quattro gatti” riuniti a contestare un metodo, quello scelto da Sozzani, che i più, in seno a quel che rimane del partito, non accettano. Ultimo, in ordine di tempo, la scelta della candidata Anna Maria Mellone, non tanto per il nome in sé quanto per la decisione univoca e non condivisa da parte dello stesso coordinatore.
“Niente da dire sulla persona – insistono i forzisti dissidenti – ma sul metodo. Sozzani non può decidere da solo!”.
Aria di tempesta insomma, cui hanno dato evidentemente forza le chiusure sistematiche che Sozzani stesso ha posto in questi giorni nei confronti degli altri potenziali alleati, Lega compresa (il no alla candidatura di Alessandro Canelli è arrivato forte e chiaro, con tanto di “piazzata” pubblica, come nella peggiore tradizione del centrodestra novarese).
Infatti mentre ieri sera si svolgeva l’incontro nella sede del Carroccio di viale Dante, dove si sanciva la scelta leghista di correre con un candidato proprio, appunto Canelli (fortemente voluta dell’ex Giordano, che per questo risultato si era speso non poco e dunque “digerita” dall’arci nemico Roberto Cota) a pochi isolati di distanza, si consumava il dramma di una Caporetto ormai annunciata da tempo.
Dal no alla Lega agli schiaffi in faccia agli altri componenti del centrodestra – Pdl in primis, che in questi giorni ha promosso un confronto aperto a tutte le anime che non si riconoscono nell’attuale maggioranza di governo della città – alle questioni spinose aperte dentro il partito, dove voglia andare a parare oggi Forza Italia alla novarese, non è chiaro a nessuno. Tanto più che i temi ed i veti in questione non appaiono mai di natura politica (peraltro non si ricorda alcuna presa di posizione di una qualche incisività negli ultimi tempi su un qualche tema che riguardi la città, se si escludono quelli riferiti al movimento giovanile di Francesca Riga) ma più che altro basati su screzi di natura personale, il che è tutto dire.
Apparentemente più rilassata invece l’atmosfera in casa leghista, con tanto di comunicato stampa a firma Cota e Bona diramato in mattinata “Dal direttivo Provinciale della Lega Nord di Novara è emersa la volontà di partire al più presto con la campagna elettorale per le prossime elezioni amministrative di Novara. La Lega Nord ha il dovere e la responsabilità di mettere in campo un progetto politico per mandare a casa un sindaco che ha portato la città ad un declino che è sotto gli occhi di tutti”.
Ma, fanno sapere dal Carroccio, senza voler imporre nulla “Rivendicare la candidatura a sindaco di un esponente leghista non significa voler prevaricare i possibili alleati. Per questo cercheremo ogni forma di intesa e di dialogo con le altre forze politiche disposte a condividere il nostro progetto”.
Un’apertura che ben si concilia con la posizione espressa di recente dal segretario Salvini che ha anche in più occasioni rimarcato come il Carroccio guardi con interesse pure al mondo delle “civiche”, che anche a Novara stanno muovendo più di un passo.
“Il dialogo in questa fase è importante – fanno sapere infatti i consiglieri comunali del Pdl, che hanno di recente lanciato una proposta di confronto su una piattaforma di contenuto civico – ma non dimentichiamo che la scelta di un eventuale candidato condiviso, cioè secondo noi in grado di vincere contro il Pd renziano a Novara rappresentato da Ballarè, deve passare dalle primarie. Data la situazione non vi sono altre strade, a meno che non si voglia compromettere il risultato finale”.