Racconta quanto successo da cittadino, non solo da consigliere comunale: è successo a Mauro Franzinelli che ha assistito alcuni giorni fa ad un episodio che si è verificato qualche giorno fa in viale Manzoni: “Alcuni cartelli che segnalavano il divieto di sosta lungo tutta la via nella giornata di giovedì, a causa del posizionamento delle righe blu per i nuovi stalli a pagamento, erano stati spostati o girati da qualcuno, come già avvenuto in altre zone della città, e quindi difficilmente individuabili – spiega Franzinelli – Conseguenza: alle 7.30 numerose auto stazionavano lungo tutto il viale. Un solerte vigile a quell’ora ha percorso la via riposizionando i cartelli, un po’ tardi per i numerosi pendolari che avevano già parcheggiato. Comunque, in mattinata sono cominciate a fioccare le numerosissime contravvenzioni e non solo. E’ arrivato addirittura il carro attrezzi che ha rimosso alcune automobili che si ritenevano evidentemente di intralcio per dipingere le nuove strisce blu. Peccato che, in realtà, nessun lavoro sia stato fatto giovedì e nessuna striscia blu è stata dipinta in strada, mentre nei giorni successivi si è iniziato a dipingere le righe blu solo nella metà di viale Manzoni verso il cavalcavia di Sant’Agabio. Ancora una volta pagano i novaresi e i pendolari, alcuni dei quali hanno evidentemente subito anche la brutta sorpresa di tornare dal lavoro con una multa in più e addirittura con la scomparsa della propria auto. Tutto questo per niente. L’avidità dell’amministrazione Ballarè nel colpire cittadini e pendolari supera ogni immaginazione. Le tasche dei novaresi hanno già iniziato a pagare il piano Musa ancora prima che inizi“.
Quindi, ancora una volta il tema è quello delle strisce blu, ma non solo: il fatto che quei cartelli di divieto di sosta siano stati spostati per uno scherzo da “balordi” non fa onore ad una protesta che si sta sviluppando sul piano civico e istituzionale in maniera del tutto lecita, anche se con serrati confronti verbali e di contenuto. Un po’ di tolleranza in più, da parte dei preposti organi di controllo, forse, ci sarebbe voluta. Tant’è…. Alla fine, ancora una volta, a pagare sono sempre gli utenti.