Frode fiscale per 18 milioni di euro. E’ quanto emerge alla fine dell’operazione Argo, condotta dalla Guardia di Finanza di Novara che ha denunciati 29 responsabili.
Le indagini nel settore dell’impiantistica industriale e della carpenteria metallica hanno individuato un indebito risparmio fiscale e la creazione di provviste finanziarie occulte; un sistema basato sull’emissione di centinaia di fatture relative a lavori mai fatti o realizzati per un ammontare di gran lunga inferiore agli importi indicati nelle stesse, da parte di società di comodo o cartiere, amministrate da “teste di legno”; questo per consentire ad altre società, effettivamente operative, di abbattere illecitamente i ricavi realizzati mediante l’utilizzo dei documenti fiscali fasulli.
L’operazione Argo, dal nome del gas utilizzato per le saldature industriali, parte da alcune verifiche fiscali avviate dalle Fiamme Gialle nel mese di ottobre del 2014 nei confronti di altrettante ditte individuali attive nel Novarese e si è conclusa nei giorni scorsi.
Dalle verifiche è emerso che alcuni imprenditori, negli stessi periodi in cui emettevano fatture per importi rilevanti in qualità di titolari delle ditte individuali, risultavano essere lavoratori dipendenti di altre imprese, sempre operanti nel settore della carpenteria metallica, e per giunta, in alcuni casi, destinatarie delle citate fatture.
Un sistema comunicato alla Procura della Repubblica di Novara che ha disposto l’attivazione di mirate indagini di polizia giudiziaria finalizzate ad approfondire, anche mediante l’esame dei conti correnti delle imprese, i rapporti commerciali, reali o fittizi, tra tutti i soggetti coinvolti nella frode.
Tali indagini hanno anche consentito di appurare il coinvolgimento in questo meccanismo di 17 imprese operanti sul territorio e sottoposte a verifica fiscale da parte della Fiamme Gialle. Al termine delle attività sono state identificate e denunciate all’autorità giudiziaria 29 persone responsabili, a vario titolo, delle ipotesi di reato di emissione di fatture per operazioni inesistenti per un ammontare complessivo di 9 milioni di euro; dichiarazione fraudolenta mediante l’utilizzo di fatture false per un importo di 9 milioni di euro; dichiarazione infedele per costi indeducibili pari a 1,6 milioni di euro; omessa dichiarazione annuale dell’Iva per un totale di 1 milione di euro; occultamento e distruzione di scritture contabili; esibizione di atti e documenti falsi.