Furto da 100 mila euro al Boschetto, a processo la gang delle rotaie. In tribunale 12 imputati per un «colpo» avvenuto nell’agosto 2013 nell’area merci di Novara, da dove erano sparite 120 tonnellate d’acciaio
Un banda di professionisti quella che aveva organizzato il furto. I ladri avevano agito in gruppo, di notte: una volta forzati i cancelli, e approfittando dell’assenza di personale, erano entrati nei depositi e nei magazzini ferroviari della Rfi riuscendo poi a caricare a bordo di più camion circa 120 tonnellate d’acciaio e di materiale d’armamento fuori uso, oltre a rotaie e controrotaie, e giunti di dilatazione, ovvero quei dispositivi montati su entrambe le rotaie di un binario allo scopo di compensare le variazioni di lunghezza provocate da aumenti di temperatura. Metri e metri di materiale.
Un «colpo» fortunato quello avvenuto nella notte fra il 1° e il 2 agosto 2013 all’interno dell’area merci del Boschetto di Novara. Grazie alle telecamere e alle intercettazioni telefoniche si era riusciti ad identificare alcuni dei personaggi che avevano agito quella notte e ritrovare il luogo in cui la refurtiva era stata portata, ovvero il deposito della Ferrorottami, ditta di Leno in provincia di Brescia. Un furto peraltro analogo ad altri addebitati alla cosiddetta «gang delle rotaie», per cui ora sono imputati in tribunale a Novara 12 persone tra organizzatori, esecutori e destinatari del trasporto, residenti per lo più in Lombardia e Liguria, alcuni dei quali personaggi già noti alle forze dell’ordine e dipendenti di una società che lavora per conto delle ferrovie. In pratica sapevano dove trovare le tonnellate di acciaio destinate poi a essere rivendute a fonderie del Bresciano. Tre di loro erano stati arrestati nel gennaio 2014 dopo un furto allo scalo marittimo di La Spezia, mentre trasportavano un carico lungo la strada che da Parma porta a Mantova.
Secondo quanto ha stimato la Rfi, il danno provocato dalla missione novarese ammonterebbe a circa 102 mila euro. Il processo, che ha subito rallentamenti iniziali a causa della difficoltà di notificare gli atti a imputati sparsi un po’ ovunque nel Nord Italia, proseguirà a settembre.