GALLIATE • Dopo aver chiesto, seppur informalmente, la disponibilità di un locale di proprietà comunale per aprire la loro associazione, hanno optato per un alloggio privato. A Galliate, in corso Trieste, avrà sede la Casa della Cultura araba, una realtà promossa da arabi che però, da tempo, vivono sul territorio cittadino. Voci che si sono sovrapposte, in questi giorni, e che il sindaco Davide Ferrari, con l’assessore Claudiano Di Caprio, spiegano meglio la questione alla città: “I responsabili della neonata associazione “Casa della cultura Araba” (con sede a Galliate) hanno richiesto verbalmente in passato la possibilità di accedere a locali di proprietà comunale, vedendosi negata la richiesta. Gli stessi hanno quindi affittato da un cittadino dei locali commerciali, firmando un regolare contratto, depositando in Comune sia il contratto di affitto che una copia dello statuto associativo dal quale si evince che l’attività svolta è di tipo culturale e non religioso. Per questo motivo, il rapporto tra l’associazione “Casa della Cultura Araba” e il proprietario dell’immobile si configura all’interno del diritto privato, su cui l’amministrazione ha poteri limitati al controllo del rispetto delle condizioni igieniche relative alla salute pubblica, delle normative edilizie e urbanistiche”.
I controlli che era possibile fare sono stati eseguiti: “L’amministrazione ha provveduto ad effettuare tutte le opportune verifiche di tipo igienico, urbanistico, ed edilizio sull’immobile, ottendendone per il momento riscontri positivi. Continueremo a vigilare anche nei mesi futuri. Allo stesso tempo, seguiamo con attenzione le attività coordinate tra i locali comandi di Polizia Municipale e Carabinieri finalizzate al quotidiano mantenimento dell’ordine e della sicurezza pubblica in modo da avere costantemente un quadro il più attendibile possibile sulla reale situazione e fronteggiare l’insorgere di qualsivoglia allarme nella popolazione”.
Infine, Ferrari rassicura i galliatesi: “Assicuriamo la cittadinanza che nel caso si dovesse verificare qualsiasi tipo di violazione delle normative vigenti (edilizia, urbanistica, igiene pubblica e sicurezza pubblica), l’amministrazione e le forze dell’Ordine reagiranno con prontezza e determinazione. Ci auguriamo, intanto, che la neonata associazione si dissoci in maniera perentoria e convinta da tutti gli atti di terrorismo caratterizzati dalla matrice estremista islamica e rivendicati sotto la bandiera dell’Isis”.