Una lettera invito al Sindaco di Novara dell’A.Ge.D.O che il 5 maggio alla Barriera Albertina presenta il punto di ascolto dell’associazione di genitori, parenti ed amici di omosessuali e transessuali per aiutare chi affronta per la prima volta la conoscenza e l’impatto sociale con l’omosessualità/transessualità.
Genitori di ragazzi omosessuali a Canelli:”Camminiamo insieme sulla strada dei diritti”
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Il prossimo 5 maggio l’A.Ge.D.O. (associazione dei genitori, parenti e amici delle persone omosessuali e transessuali), insieme all’Associazione LGBTQIA e Novaralcobaleno, annunceranno l’apertura di un nuovo punto di ascolto di A.Ge.D.O. a Novara, per aiutare quei genitori che nel momento in cui vengono a conoscenza della omosessualità/transessualità dei loro figli entrano in crisi perché si trovano davanti un imprevisto. L’annuncio dell’iniziativa che avverrà la sera del 05.05.2018 alla Barriera Albertina dalle 20:30, consente all’A.Ge.DO di scrivere un’accorata lettera al Sindaco di Novara, con la quale genitori, amici e parenti di ragazzi omosessuali o transgender, tentano di aprire un dialogo con la Giunta Canelli, alla luce delle polemiche scaturite dopo il diniego al patrocinio del Gay Pride previsto in città il prossimo 26 maggio. “Per noi il Pride non è una “manifestazione folkloristica” negativa ma una festa in cui tante persone lgbt finalmente dichiarano alla società di esistere, di esserci – scrive A.Ge.D.O – perchè per tanti anni e ancora oggi, gli omosessuali sono stati costretti a nascondersi, a non rendersi visibili, oggi è arrivato per noi il momento che i nostri figli vivano la loro vita e i loro affetti alla luce del sole: questo per noi è il senso del Pride e, con questi pensieri nel cuore, ci saremo con le nostre bandiere assieme ai nostri ragazzi”.
Portando in nota alcune statistiche secondo le quali il 10% della popolazione è omosessuale o transessuale, A.Ge.D.O sottolinea al Sindaco ed alla Giunta, come “il fenomeno interessi più o meno direttamente tutti quanti”e dunque quanto sia rilevante occuparsene in modo propositivo senza sminuire le finalità testimoniali della manifestazione, facendo soprattutto riferimento ad alcune dichiarazioni di Canelli, secondo il quale il Pride “non servirebbe a rilanciare il tema della tutela dei diritti” e che “tutti hanno il diritto di manifestare, infatti lo faranno liberamente, allo stesso modo però l’amministrazione comunale ha il diritto di non sposare una causa che non condivide”
Da qui l’accorato appello: “le chiediamo, per la posizione che Lei ricopre, di aiutarci affinché si possa affermare la tutela dei diritti che in parte ancora oggi sono negati ai nostri ragazzi: perché non cominciamo a incontrarci come uomini di buona volontà per fare assieme quanta più strada è possibile a favore di quella tutela dei diritti che Lei stesso ha citato?”.