Piace davvero a tutti la Giana Erminio, prossimo avversario del Novara, il loro sembra proprio il classico racconto da libro Cuore, che ti fa dire: c’è ancora qualche bella storia nel calcio da raccontare. Un gruppo di amici che gioca a pallone nel tempo libero e che sull’unità di intenti costruisce una fantastica ascesa sportiva, al punto che oggi quell’hobby, ha portato il gruppo fra le 60 società professionistiche della nazione.
Anche il nome “Giana Erminio”, unicum assoluto per una squadra di calcio, ha contribuito a renderla universalmente simpatica. Un po’ femmina perchè squadra, un po’ maschio perchè l’Erminio era un uomo veramente. Proprio in memoria dell’alpino Giana infatti, medaglia d’argento al valor militare, un manipolo di ragazzi di Gorgonzola, volle intitolare la squadra del paese, per prendere spunto da un combattente vero, che sul campo (di battaglia) aveva dato la vita, ma contemporaneamente imitare i campioni di Milan e Inter, che nella vicina Milano avevano contribuito a rendere il football lo sport più popolare anche in Italia.
Era il 1932, quando l’Unione Sportiva Argentia (fondata già nel 1909) adotta la denominazione di G.S. Erminio Giana. Un secolo di calcio e calci, viste le categorie, a sollevare la polvere nei campetti del milanese, prima di vincere il campionato di Promozione nella stagione 2011/12. In pratica, mentre il Novara passava da San Siro per sfidare il Milan (due volte 2-1 in Campionato e Coppa Italia) e battere l’Inter (0-1 anche al ritorno, dopo lo storico 3-1 al Piola), quelli della Giana se la vedevano con squadre a livello di Baveno, Varallo e Pombia o Gozzano. Vincere insegna a vincere e così vuoi che Cesare Albè, da 20 anni alla guida della Giana quando c’era da masticare amaro, lasci la panchina proprio sul più bello?
Non se ne parla proprio, tanto che alla tenera età di 60 anni, il “Ferguson della Martesana” è tornato sui banchi di scuola a Coverciano per frequentare il corso per allenatore professionista di Seconda Categoria. Così proprio dal 2012 in poi, mentre sotto la Cupola il fegato ci andava in carpione per il crescendo di delusioni, per i gorgonzolesi, una fantasia neppure ipotizzabile in un sogno diventava realtà. In men che non si dica, cancellate sette categorie di differenza, con il cammino azzurro stile gamberi da una parte, che incontra a metà strada l’ascesa entusiastica dei giovanotti guidati da Cesare Albè, che nel 2013 vincono anche l’Eccellenza, e l’anno scorso scalano persino la serie D, proprio nell’anno della “controriforma” che spalanca al club del presidente Oreste Bamonte la porta del professionismo.
Tanto per essere chiari, sabato pomeriggio sul terreno del Brianteo di Monza, va in scena l’ennesima riedizione di una classica: “Davide contro Golia”. Giusto per capirci, nei panni scomodi del favorito che ha tutto da perdere c’è il Novara, con gli avversari che godranno dell’appoggio incondizionato del resto del mondo pallonaro, ovviamente novaresi a parte. Ricordando che la Giana Erminio sta giocando le partite interne a Monza, c’è andata pure bene, perchè quei simpaticoni della Martesana avevano cerchiato di rosso la data del 6 dicembre 2014, preventivando di inaugurare il restyling del Comunale cittadino, proprio contro il Novara, con la non troppo segreta speranza di sventolare il loro primo “vero” scalpo casalingo tra i professionisti, proprio in occasione del derby del Gorgonzola. A questo punto diciamola tutta: ma quale simpatia? ma che libro Cuore? che c’entra Davide contro Golia!! Toscano e la squadra lo devono sapere, qui siamo nel bel mezzo di una vera e propria contesa e tutti sappiano che quei 90 minuti saranno saranno per noi una battaglia da vincere a tutti costi; in palio c’è una reputazione, un onore da difendere.
Che si chiamino Giana Erminio o Brambilla Giovanni, la sostanza non cambia, sono dei nemici, e come tali vanno trattati. Quelli che dicono di aver inventato il gorgonzola, solo dopo che noi ne abbiamo fatto una squisitezza tipicamente novarese, e poi scopri che il presidente della Giana fa le mozzarelle! Quelli che poi si inventano lo stracchino con la denominazione della città, pensando di usare impunemente il nome di un marchio tutelato, che proprio grazie ai novaresi è diventato famoso nel mondo. Quelli che hanno provato ad imitare anche il colore delle nostre gloriose maglie, ma pure quello hanno fatto male. Quelli che parlano di Lega Pro come di un miraggio, e poi vogliono umiliare chi la serie C la vede come un inferno e intanto nascondono il fatto di essere la terza squadra di Milano. L’Erminio è caduto sul campo di battaglia a 19 anni sulle trincee del Monte Zugna e il suo esempio di vero combattente animerà i nostri avversari. Ora mister Toscano ed i valenti soldati azzurri sanno cosa spetta loro e cosa invece noi ci aspettiamo da loro: animus pugnandi!
Sabato pomeriggio sul terreno del Brianteo, non si gioca solo una partita di calcio, non è e non può essere un semplice “derby del gorgonzola”, ma l’ennesima puntata di una “Guerra Santa” già combattuta e vinta in nome del formaggio più buono al mondo, orgoglio che gli azzurri novaresi hanno il diritto/dovere di difende con ogni mezzo.
Ps: Cosa non si fa per tenere alta la tensione in una partita molto importante per la classifica, che però sulla carta non dovrebbe preoccuparci troppo e sovvertire il sogno di una piccola città unita al disegno di romantici gufi…”