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Gioco d’azzardo e ragazzi: “Casi raddoppiati”

Gioco d’azzardo e ragazzi: “Casi raddoppiati”, secondo l’Asl che ha in cura 428 persone per ludopatia. Al via un progetto pilota, che vedrà protagonisti gli studenti del Fauser e dell’Ipsia Bellini

In provincia di Novara sono 428 le persone attualmente prese in carico dall’ambulatorio Gae contro il gioco d’azzardo dell’Asl, il 2,5% dell’utenza è rappresentato da giovani fra 16 e 25 anni. “Un dato che è andato raddoppiando negli ultimi dieci anni, tenendo presente che chi arriva a noi ha già dei problemi di gioco persistenti e che il sommerso è molto più ampio – spiega la psicologa che coordina il Gae, Caterina Raimondi – Se prima, per questa fascia d’età, il problema era rappresentato dalle slot machine, ora si sono buttati più sulle scommesse sportive. Per pagarsi le giocate, se non dispongono di un bancomat o di carte prepagate, utilizzano il credito delo loro telefonino”.

Contro il fenomeno della ludopatia la Provincia di Novara ha scelto di avviare un progetto pilota, sostenuto dalla Fondazione comunità del novarese. “Attraverso la peer education – spiega la consigliera provinciale all’Istruzione Milù Allegra – 18 studenti delle classi quarte del Fauser e 10 dell’Ipsia Bellini saranno formati dagli esperti dell’associazione Contorno Viola e dal prossimo anno, andranno nelle altre classi, per parlare ai loro compagni in modo diretto e informale del problema. In parallelo la formazione sarà fatta anche agli insegnanti. E’ un tema decisamente caldo, per questo l’obiettivo del progetto è fare prevenzione per rendere i ragazzi più consapevoli dei rischi che possono porsi”.

Altre associazioni, fra cui Libera e Federconsumatori, hanno già dato la disponibilità a collaborare al progetto, che mira a essere ampliato a tutte le scuole superiori, per cui necessita di reperire altri fondi. “E’ importante fare rete contro il fenomeno – commenta l’assessore comunale alle Poltiche giovanili Franco Caressa – Per creare una massa critica, che vada anche oltre i confini della nostra città. Ritengo sia uno dei primi argomenti di cui dovrà occuparsi il prossimo governo, per portare l’attenzione ai livelli nazionali. Bisogna dare un messaggio forte e chiaro ai ragazzi: non rovinatevi, voi potete cambiare il mondo”.

In loro rappresentanza parla Federico, allievo del Fauser: “Abbiamo scelto di metterci a disposizione perché abbiamo visto con i nostri occhi che il problema è cresciuto molto nell’arco di pochi anni ed è quindi importante mettere dei paletti”.

Intanto proprio oggi (3 maggio) sono stati diffusi anche i risultati di due nuovi studi Espad e Ipsad dell’Istituto di fisiologia clinica del Consiglio nazionale delle ricerche di Pisa (Ifc-Cnr), che vedono aumentare il gioco d’azzardo soprattutto fra gli adulti. Nel corso del 2017 oltre 17 milioni di italiani hanno giocato d’azzardo almeno una volta (42,8%), nel 2014 erano 10 milioni (27,9%) e fra questi oltre un milione di studenti ha giocato almeno una volta (36.9%), nel 2014 erano 1,4 milioni (47,1%). I giovani sembrano in calo, ma secondo gli studi sembrano più a rischio di sviluppare problematicità al gioco coloro che sono in cerca di prima occupazione (19,2%) e gli studenti (14,1%). Il 10,8% degli studenti ignora che nel nostro Paese è illegale giocare per gli ‘under 18’ e si stima che 580.000 (33,6%) studenti minorenni abbiano giocato d’azzardo nel corso dell’anno. Il 75% degli studenti spende in giochi d’azzardo meno di 10 euro al mese e il 6,3% spende più di 50 euro al mese, quota che tra gli studenti con un profilo problematico sale al 22,1%.