Riceviamo e pubblichiamo dai Giovani Democratici di Novara:
“Un anno è un tempo infinito sotto alcuni aspetti, brevissimo per altri. È sicuramente un tempo sufficiente per fare un primo bilancio, seppur parziale, dell’operato di un’amministrazione comunale.
Ci sono momenti nei quali la Storia corre così velocemente da lasciarci tutti senza fiato, e così è stato il periodo trascorso dal 19 giugno 2016 ad oggi. Nel mondo, in Europa e in Italia sono accadute un’infinità di cose: la vittoria di Trump con le sue pericolose conseguenze, l’affermazione di Macron, la Brexit e la clamorosa non-vittoria di Theresa May, il referendum del 4 dicembre, per fare degli esempi.
Novara, invece, è rimasta immobile. Nelle prime settimane l’amministrazione si è soprattutto impegnata a promettere un cambio di paradigma sulle questioni di vita quotidiana, in particolare l’ascolto dei cittadini – enfatizzando le (inizialmente) quasi quotidiane dirette Facebook del Sindaco – e il decoro urbano.
Quello che è accaduto in realtà è sotto gli occhi di tutti i cittadini, ma vogliamo sottolineare almeno tre questioni concrete:
1. La manutenzione ordinaria, pur essendo a disposizione del Comune una quantità superiore di risorse, è visibilmente peggiorata. Le strade sono sporche, le buche sono aumentate, nei parchi l’erba non viene tagliata e le panchine non vengono aggiustate;
2. A seguito di una riduzione delle rette degli asili nido a favore dei più ricchi l’amministrazione ha annunciato la chiusura di alcuni nidi della periferia della città, poi parzialmente evitata grazie all’opposizione del PD;
3. L’aumento delle tariffe delle sedi quartiere e la richiesta di pagamento anticipato per due anni da parte del Comune ha costretto molte associazioni a trovare altre sistemazioni presso privati.
Certo, il Sindaco è stato spesso in televisione a lamentarsi delle problematiche relative alla gestione dei flussi migratori, questione che però non ha minimamente affrontato in questi dodici mesi, se non con qualche brutto slogan in pieno stile salviniano.
La cosa preoccupante è che, in questo quadro di progressivi tagli dei servizi alla persona, di distanza dalle esigenze dei cittadini e delle tanto citate periferie, di evidente lassismo sulle “piccole cose”, non si vede uno straccio di idea per il futuro di Novara, non emerge un’attenzione nemmeno per le “grandi cose”.
L’amministrazione vaga alla cieca, sprecando occasioni strategiche come quelle offerte dal Governo con il piano periferie, dimenticandosi dei grandi annunci fatti sul nuovo ospedale e sull’area di quello vecchio, delle Caserme, del Castello, sulla riqualificazione urbana, la cultura, le politiche giovanili, la collaborazione fra città e Università.
Non ci basta criticare, vorremmo fare fin da subito una una piccola proposta concreta, di quelle che incidono sulle possibilità delle persone e sull’immagine della città: il Sindaco e la sua Giunta – invece di dedicarsi a trovare delle ragioni per le quali non rimettere a Palazzo Cabrino lo striscione “Verità per Giulio Regeni” – si impegnino a fare in modo che la biblioteca civica apra anche nel fine settimana con orario continuato. Potremmo ad esempio immaginare forme di autogestione, in modo da non gravare sull’orario di lavoro dei dipendenti comunali. Sono queste le “piccole cose” dalle quali ripartire, le semplici proposte da fare per tentare smuovere una città immobilizzata. Per queste ragioni noi Giovani Democratici siamo come sempre al fianco del Gruppo consiliare del Partito Democratico nel lavoro quotidiano di opposizione, e – consapevoli della necessità di un rinnovato impegno da parte di chi, come noi giovani, rappresenta non solo il futuro ma anche il presente della città – chiediamo al PD cittadino, alle forze del centrosinistra, a tutti coloro che condividono i nostri valori e i nostri sogni per Novara, di mettersi fin da oggi al lavoro per costruire un’alternativa”.
Giovani Democratici Novara