Gli avvocati sull’omicidio del piccolo Leo: «No alla gogna mediatica». Intervento dell’Ordine e della Camera penale dopo gli insulti, soprattutto via social, per i difensori di chi è accusato del delitto
«Tutte le persone hanno diritto a un difensore: lo prevede la Costituzione». Gli avvocati novaresi, con i loro organismi associativi (Ordine, Camera penale e Aiga») , intervengono così nel polverone mediatico nato dopo gli arresti per l’omicidio del piccolo Leonardo Russo, per il quale sono stati arrestati e sono detenuti la madre Gaia e il compagno della donna, Nicolas Musi.
Di fronte allo scatenarsi di post inneggianti torture e morte per i presunti responsabili, viene espresso «ai difensori il più totale appoggio e la più convinta solidarietà», e viene stigmatizzato «con estrema fermezza l’ennesima offesa alla nobiltà della funzione difensiva, essenziale per il corretto funzionamento dello Stato di diritto e per la garanzia del diritto di difesa previsto dalla Costituzione, del quale l’avvocato è insostituibile e fiero baluardo».
Nulla cambia, mettono in evidenza gli avvocati, anche quando si tratta di un omicidio o delitti molto gravi. Da qui l’invito al silenzio e il netto no alla gogna mediatica.