Charly Ludi ha presentato a Novarello Pablo Gonzalez, mentre Daniele Buzzegoli è alle visite mediche. Entrambi saranno ufficialmente disponibili a partire dal 2 di gennaio 2019.
La brutta notizia è che Pablo Gonzalez non potrà indossare la maglia numero 19, ma è davvero forse l’unico e solo motivo di cruccio, perchè il ritorno del “Postino” in maglia azzurra sembra il lieto fine di un amore reciproco mai sopito, anche se la separazione avvenuta due stagioni fa non è stata certo indolore, ma almeno nell’argentino sembra non avere lasciato tracce “Ho lasciato il passato alle spalle – ha spiegato Gonzalez nella conferenza stampa di presentazione questa mattina a Novarello – quello che conta è ciò che dice adesso il mio cuore e la mia mente è concentrata solo sul presente e sul nuovo futuro in azzurro”. Tutto bene ciò che finisce bene dunque? Certo, ma il finale è ancora tutto da scrivere e visto che la situazione nel frattempo si è molto complicata, resta da vedere quanto il graditissimo ritorno di Pablo Gonzalez e Daniele Buzzegoli (oggi alle visite mediche) riusciranno davvero a far partire l’inversione di rotta, a partire dal 2 di gennaio una volta tesserati ufficialmente.
L’operazione Gonzalez aveva una stringente logica economica per tutte le parti in causa (chi ha venduto, chi ha comprato e chi ha ottenuto un importante contratto) ma le risorse economiche risparmiate, sono state pessimamente reinvestite dal Novara calcio ed i fallimentari risultati sportivi che hanno portato alla retrocessione, ne sono stati la logica conseguenza.
Al di la delle questioni tecniche ed economiche però, è lo scollamento fra società e piazza che alla lunga ha detto la verità su quella operazione, e lo stesso Pablo Gonzalez, pur essendo stato trattato molto bene ad Alessandria, non ha esitato un secondo a seguire la rotta del cuore appena ce n’è stata la possibilità, rinunciando probabilmente a contratti più vantaggiosi.
Certo sono dovute cambiare molte cose, a cominciare dal direttore sportivo, che rappresentava il primo grande ostacolo alla reunion dei tre capitani (Ludi, Gonzalez, Buzzegoli), in particolare sembra proprio cambiato il sentiment societario. Con questa mossa infatti, oltre ad avere una semplice valenza di marketing, sembrerebbe gettare le basi di un nuovo paradigma fondato sugli uomini, più che su semplici professionisti da mandare in campo. Una filosofia confermata dallo stesso Ludi, durante la conferenza stampa di presentazione di Gonzalez. “Pablo e Buba sono degli esempi d’identità, appartenenza, leadership tecnica e valore umano che sono convinto, guideranno anche il resto del gruppo” ha spiegato il ds azzurro, che aveva cercato di portare a termine queste operazioni sin da questa estate.
Anche Massimo De Salvo, nel frattempo auto defilatosi dalla luce dei riflettori ed oramai “assenza fissa” al Piola, avvallando queste operazioni, sembra anch’egli porgere un ramoscello d’ulivo a quella parte della piazza che non gli ha perdonato la retrocessione e glielo ha fatto capire senza peli sulla lingua. Un’operazione con la quale di fatto, anche se indirettamente, il Presidente pare dire a tutti. “Ho sbagliato, proviamo in qualche modo a rimediare”.
L’unico vero pericolo di questo amarcord in salsa azzurra, può venire dalle aspettative tecniche generate da giocatori simbolo come Gonzalez e Buzzegoli. L’argentino in particolare, è un’autentica icona, che ha griffato nella memoria dei tifosi novaresi, le migliori e più epiche pagine della più recente storia azzurra. Se la piazza pensa di ricominciare dalla tripletta del S.Nicola di Bari che valse la semifinale play-off però, il rischio “boomerang” non è da escludersi. Come ben spiegato da Ludi, i due tornano a Novara per provare a scrivere pagine nuove anche per la loro carriera, ma più che i “fenomeni” dovranno recitare il ruolo di chiocce, volte a motivare e guidare in campo e fuori, i molti giovani talenti che pure questa tribolata stagione sta mettendo in mostra, ma soprattutto saranno utili a costruire un nuovo asse fiduciario con un ambiente che ha tanto bisogno di relazionarsi con persone vere e disponibili a metterci sempre la faccia.
Il neo rinascimento azzurro, non può e non deve guardare al passato, ma gettare le basi per un nuovo progetto che riparta innanzitutto dai “valori” che solo persone realmente appassionate e carismatiche possono regalare. Se l’operazione riesce, anche i risultati sul campo saranno una logica conseguenza e altrettanto consequenziale sarà la risposta positiva della piazza. L’esempio più tangibile viene proprio dall’ultima sonante vittoria interna contro l’Olbia; favorita dal contagioso clima positivo creatosi intorno al ritorno al Piola di Pablo Gonzalez. sono giorni particolari e sto vivendo dei momenti che da un po’ non provavo. “Allo Stadio è stato bellissimo, sono stato sommerso dall’affetto – ha spiegato El Cartero – questo per me è la mia famiglia è un luogo speciale, Novara è la nostra casa e tornare a giocare con la maglia azzurra è semplicemente un sogno che si realizza”. Se son rose…