Fino al 21 febbraio presso il Centro Culturale Silos in via Greppi 12/a di Novara si potrà visitare la mostra di Eugenio Cerrato, “Graffiti fuori orario“.
Profusione di bianchi assoluti, di verdi e rossi forti, di nero e giallo che si incontrano nella più assoluta nitidezza, pulizia formale e ordine visivo, geometrie rigorose, oggetti dal sapore di grande cultura e di vera quotidianità, pensiero ironico e “filosofico”… questo è il mondo di Eugenio Cerrato, stimato artista oleggese.
Come enuncia l’amico Carlo Tacchini all’inaugurazione di “Graffiti fuori orario“, Cerrato è un grande artista che sa fare arte in modo raffinato. Raffinata è la sua idea di arte ma ancora più raffinata la sua artigianale manualità. Cerrato inizia infatti come falegname, impara quanto siano importanti la precisione e la pulizia formale, che rimangono cifre stilistiche del suo percorso artistico. Poco alla volta gli inserti in legno lasciano spazio ad un’idea minimale: gli oggetti diventano veicolo di significati come in un rebus che cattura il pensiero.
Concentrandosi esclusivamente su un significato, nello spazio della sua opera d’arte colloca pochi oggetti, pochi elementi – i significanti. Si tratta di un’estrema sintesi di particolari, ciascuno fondamentale per raccontare il messaggio: è una filologia del pensiero estremamente sintetica.
Grazie alla sua formazione e curiosità culturale riesce ad andare oltre gli esempi dell’arte del novecento. Tacchini cita Duchamp: un artista trasgressivo, che ama prendere in giro la società e il mondo dei benpensanti. In Duchamp un ferro da stiro diventa strumento di forte critica degli stilemi museali e un veicolo irriverente di forti valori erotici… in Cerrato il ferro da stiro diventa veicolo di un’analisi acuta ed impegnata, di una posizione critica, il messaggio di necessità di una libertà personale che deve sopravvivere all’omologazione imperante. Non c’è nell’artista oleggese l’irridente presunzione di Duchamp ma si mostra il dubbio, la speranza, l’impegno nel ricercare proposte di interpretazione dell’esistenza e di progresso responsabile.
E poi Tacchini cita Isaac Bashevis Singer, scrittore polacco naturalizzato statunitense e premio Nobel nel 1978, che nell’immaginare Varsavia, dopo la distruzione nazista, dichiara l’importanza della bellezza che lui riconduce ad un accordo tra colore e forma. Questo dice Tacchini è Cerrato: un artista che produce la bellezza grazie al rapporto empatico tra colore e forma nelle sue opere.
… e allora seguiamo negli spazi della mostra Graffiti fuori orario il pensiero nitido, oggettivo, formale, concreto di Eugenio Cerrato. Novara può ancora una volta dire di avere dato i natali ad un grande artista, che ben la rappresenta nelle numerose mostre a cui partecipa ed è invitato in tutta Italia.
Il Centro culturale Silos è aperto dal lunedì al sabato dalle 15 alle 18.30.