Mentre in Regione il neo presidente Sergio Chiamparino affina la squadra di governo (fra gli altri resta da sciogliere il nodo dell’Assessorato allo Sviluppo Economico, che fu del novarese Massimo Giordano e che sembra in queste ore appannaggio del mondo Fiat con l’ipotesi Nevio Di Giusto, amministratore delegato e direttore del Centro Ricerche Fiat) a Novara si guarda con attenzione alle mosse nella capitale sabauda, perché quelle condizioneranno il “rimpastino” di Palazzo Cabrino.

La maggioranza in consiglio comunale
Date ormai per scontate le dimissioni del recordman di preferenze novaresi Augusto Ferrari, che in Piazza Castello occuperà probabilmente il posto di Assessore all’Istruzione, il Sindaco Andrea Ballarè deve provvedere alla sua sostituzione, approfittando dell’occasione per qualche aggiustamento nelle posizioni e nelle deleghe di giunta.
Ferrari in Regione, Pirovano praticamente già insediato allo sport
Forte dell’aiuto dato durante le elezioni a Ferrari e del ruolo di capogruppo, Rossano Pirovano ha di fatto praticamente già occupato l’assessorato allo Sport: l’attuale assessore Giovanni Agnesina, grande amico personale del primo cittadino, toglierà a quest’ultimo un bel po’ di castagne dal fuoco, facendosi da parte. Pirovano dunque entrerà in giunta a tempo pieno, mettendosi in aspettativa dal lavoro e sciogliendo così anche quelle le perplessità circa il suo possibile “conflitto di interessi” che le opposizioni avevano sollevato, essendo lui dipendente di Sun, l’azienda di trasporto pubblico interamente partecipata dal Comune di Novara.
Politiche sociali ad una donna probabilmente della “società civile”
Ed alle Politiche sociali, nel ruolo fin qui retto appunto da Ferrari, chi andrà? L’occasione in effetti poteva essere ghiotta per saldare meglio i fili di una maggioranza che, nonostante il risultato elettorale indubbiamente eccellente, aveva negli ultimi mesi dato più di un segnale di fibrillazione… Ma con tutta probabilità non sarà così, perché è ormai palese la richiesta del mondo del volontariato e dell’associazionismo in particolare cattolico, di poter contare di più: da qui l’intenzione di Ballarè di pescare nella società civile, possibilmente in quota rosa (sarebbero anche stati richiesti espliciti pareri all’Anci in tal senso che avrebbero convinto il primo cittadino ad adeguarsi le norme sulla parità fra i sessi, sebbene ciò sia precisato esplicitamente solo per le amministrazioni di nuovo insediamento).

Pensieroso… Il Sindaco di Novara Andrea Ballare qui con il presidente del Consiglio Comunale Massimo Bosio
Il “nodo” del nuovo capogruppo Pd
Una situazione questa che apre scenari inaspettati, soprattutto in merito alla scelta del nuovo capogruppo Pd in municipio: in pole ci sono Roberto Spano, l’effervescente ingegnere genovese, protagonista di molti siparietti gustosi in consiglio comunale tesi sempre a smorzare le proteste dell’opposizione e Biagio Diana, forte di una storia politica di maggior peso e di un aplomb inossidabile. Ma la partita potrebbe addirittura rivelarsi a tre se è vero come è vero che l’attuale vice capogruppo, il giovane ed ambizioso Carlo Pisano ci avrebbe fatto più di un pensierino. Un ruolo quest’ultimo dato a Pisano che ricucirebbe altri strappi nelle correnti piddine, dovuti agli azzeramenti dei cda delle partecipate Assa e Sun dove, con gli adeguamenti di legge, si sono persi molti “posti” utili, creando più di uno scontento…
Insomma come è facile intuire il primo giro di boa politico per Ballarè sembra di non scontata e facile gestione.
L’incognita Domenico Rossi
A questo si somma poi l’incognita Domenico Rossi: il candidato alle regionali, autore di un vero e proprio exploit personale in termini di preferenze, starà a guardare? In teoria potrebbe avere lui il fisico del ruolo per ambire al posto di assessore alle politiche sociali se non… per il fatto di non essere donna. Il che riapre la questione: tanto più che le sue speranze di entrare in consiglio regionale sono legate alla scelta del verbanese Aldo Reschigna (possibile assessore al Bilancio con Chiamparino) che dovrà optare se accettare l’elezione in quota listino oppure no: in un caso o nell’altro dalla sua decisione dipenderà se far entrare a Palazzo Lascaris il primo escluso novarese (Rossi appunto) o il suo collega alessandrino che però sembrebbe in queste ore avere qualche probabilità in più. Staremo a vedere.
Una cosa è certa: i prossimi giorni saranno intensissimi per il primo cittadino di Novara e per la sua amministrazione che fin qui, a parte qualche lodevole eccezione, non ha certo brillato per operosità e soprattutto popolarità.
Andrea Aguyar