Il Presidente di serie C Gravina ferma le partite di Novara, Pro Vercelli,Ternana, Catania e Siena. Gli azzurri in viaggio verso Pontedera, girano il pullman e tornano a casa.
Alla fine è stato il Presidente della serie C Gravina a “stoppare” le cinque squadre che speravano nel ripescaggio in B, non c’è stato bisogno di nessuno sciopero. Dopo il pronunciamento del Tar del Lazio che accogliendo il ricorso della Pro Vercelli, ha sospeso la sentenza del Coni che aveva ritenuto inammissibili i ricorsi per la B a 22; Novara, Pro Vercelli, Siena, Catania e Ternana, non scenderanno in campo, e potrebbero restare in stan-bay addirittura fino al 9 ottobre, quando è stata fissata l’udienza. Ma la sensazione è che la situazione sia molto liquida ed il pronunciamento del Tar del Lazio abbia funzionato da detonatore, proprio quando la situazione sembrava essersi normalizzata, anche se prima o poi era doveroso aspettarsi che certi nodi, dovessero arrivare al pettine; senza dimenticare che il prossimo 28 settembre comunque, Catania e Ternana saranno davanti al TFN per tornare a bussare per il ritorno alle 22 squadre.
Fatto sta che la squadra azzurra in viaggio verso Pontedera dove avrebbe dovuto esordire (domenica 16 settembre ore 20.30), è stata stoppata in un autogrill in attesa che la situazione si definisse. Quando è arrivata la conferma della sospensione decisa dalla Lega, il torpedone azzurro ha fatto inversione ed è tornato verso casa, non senza l’amaro è in bocca.
E’ certo infatti che in questo marasma, squadra e allenatore, unitamente alla tifoseria, rischiano di pagare il prezzo più alto, rispetto ad una situazione che non hanno creato, mentre coloro che l’hanno creata e chi non l’ha saputa gestire, al momento non ne sono minimamente toccati.
Difficile dire cosa può accadere, ma è quasi certo che ciò che sembrava oramai chiuso, sia stato rivitalizzato dalla decisione del Tar, a questo punto non è da escludere, per non dire da auspicare, che sia addirittura il Governo ad intervenire surrogando una governance del calcio dimostratasi palesemente inadeguata e incapace di uscire dalle sabbie mobili nelle quali sta affogando.
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