“Qualche correttivo è necessario, ma la questione centrale è che servono i parcheggi di interscambio”. Maurizio Grifoni, presidente di Ascom, torna su Musa e chiede all’assessore Giulio Rigotti l’introduzione di piastre di smistamento che diano la possibilità, a chi ha necessità di fare soste a lunga durata, di non pagare cifre esorbitanti magari per andare a lavorare.
“Il piano non è stato comunicato in modo esaustivo – continua Grifoni – Dopo i primi giorni di forte protesta, la maggior parte dei commercianti ha capito come funziona e che, se vogliono, possono trarre dei vantaggi da Musa. Certo vanno apportate delle modifiche per migliorare il progetto, ma il vero grosso problema rimane quello legato a chi arriva da fuori e viene in città per motivi di lavoro, di sanità o altro. Per queste persone, che sono davvero tante, servono necessariamente i parcheggi di interscambio con un servizio di navetta che li conduca dalla periferia, dove verranno individuate queste aree, in zone orarie legate agli orari di ufficio. Occorre verificare l’intensità dei passaggi, individuare aree gratuite e mettere un servizio di trasporto pubblico a disposizione degli utenti che ne hanno bisogno”.
“E’ un’esigenza che abbiamo già sottoposto all’assessore Rigotti, iniziando con una fase sperimentale magari”: sacrosanta richiesta, anche se lo stesso Rigotti, sull’argomento, aveva detto: “Smettiamola di credere al mito dei parcheggi di interscambio”, progetto che, peraltro, era ben evidente anche all’interno del programma della coalizione che ha supportato Ballaré in campagna elettorale.
“I commercianti fino a qualche tempo fa – prosegue il presidente di Ascom – lamentavano la mancanza di parcheggi e le tariffe troppo care. Ora sono stati aumentati i posti auto e diminuiti i costi, con tutte le agevolazioni che ne derivano anche per un commerciante. Se un cliente entra in un negozio e poi deve scappare perchè scade il bigliettino, il commerciante può collegarsi tramite app, chiedere la targa del cliente e pagare una mezzoretta in più, offrendo un servizio e fidelizzando il cliente stesso. I modi per beneficiare di questo progetto ci sono, almeno per il settore. Chiaro che per il resto Musa crea dei problemi non da poco e va rivista per certi aspetti che non funzionano”.
Ascom sta monitorando la situazione per raccogliere dati che dovranno essere valutati.
Intanto, il Comitato No Musa rende pubblici i risultati di un sondaggio tra 150 commercianti:
“L’82% degli intervistati ha riscontrato una minore affluenza di clienti, addirittura il 77% afferma senza dubbi di avere avuto un incasso inferiore rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. L’87% ritiene di non essere stato adeguatamente informato riguardo il piano Musa prima che entrasse in vigore – spiega Ivan De Grandis – Indicativo poi che il 90% non fosse favorevole a Muasa prima che entrasse in vigore e che dopo 30 giorni il 90% rimanga comunque contro; il 91% della categoria se potesse bloccherebbe Musa, purtroppo l’Amministrazione sembra sorda alle istanze dei cittadini. Dati che certificano il fallimento di un Piano della Sosta nato male e proseguito peggio e dovrebbero indurre la Giunta Ballarè ad una riflessione – conclude De Grandis – Noi cogliamo l’occasione per chiedere con forza all’Assessore al Commercio Sara Paladini di ascoltare il dramma che stanno vivendo i negozianti, gli ambulanti e commercianti delle aree soggette al nuovo piano, prima che si troppo tardi per trovare ancora 150 attività aperte”.