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Novara

Guardia medica, un tavolo per la sicurezza

Guardia medica, un tavolo per la sicurezza. Problemi e soluzioni al centro di un incontro tra Ordine dei medici, Asl e Maggiore

Garantire la massima sicurezza dei medici durante il servizio di Guardia medica e, parallelamente, assicurare l’efficienza per gli utenti: questi gli obiettivi da perseguire contenuti in un documento stilato dall’Ordine e portato ad un tavolo al quale hanno preso parte lo stesso ordine dei medici, Asl e Azienda ospedaliera Maggiore e rappresentanti sindacali di categoria. E sono state numerose le proposte messe sul tavolo, che saranno poi oggetto di approfondimento: dal controllo degli accessi mediante contatto telefonico alla registrazione delle chiamate; dal superamento di situazioni in cui l’operatore sia solo nella sede di servizio o al domicilio del paziente alla la semplificazione dei percorsi del paziente che si rivolge in Pronto Soccorso e poi in Guardia medica per la prescrizione di farmaci. Non da ultimo l’educazione dei cittadini ad un corretto utilizzo del servizio informandoli delle prestazioni a cui l’utente può avere accesso in modo da evitare malintesi che talvolta sfociano in comportamenti impropri da parte del paziente. E tutti hanno concordato sull’utilità del confronto e sulla necessità di garantire la massima attenzione al servizio di guardia medica. “La sicurezza delle sedi – ha sottolineato il direttore generale dell’Asl No, Arabella Fontana – è una nostra priorità. Proprio per prevenire gli atti di violenza contro gli operatori sanitari, l’Asl No ha messo in atto un programma di adeguamenti strutturali delle sedi di lavoro e di prevenzione della violenza a livello aziendale che comprende l’identificazione degli ambienti a maggior rischio; la realizzazione di cartelli che rimarcano che gli atti di violenza non sono permessi o tollerati da esporre in tutte le strutture; la formazione del personale affinché vengano sempre segnalate aggressioni o minacce. Gran parte delle criticità emerse nel corso dell’incontro troveranno soluzione nel nuovo modello di servizio della Continuità Assistenziale che sarà attivato a breve in Piemonte e che prevede la centralizzazione delle chiamate su un numero unico e l’istituzione di una centrale operativa, dotata di personale proprio, adeguatamente formato allo specifico compito e con sistema di tracciabilità delle chiamate”. “Un confronto – ha auspicato Federico D’Andrea, presidente dell’Ordine dei medici – che siamo certi porterà a risultati concreti”.