La storia riaffiora, dopo migliaia di anni, dalle radici della città. Con il suo fascino, i suoi racconti, con le sue testimonianze. Le ultime risalgono a quest’estate, quando durante gli scavi in via Pier Lombardo per l’adeguamento delle tubature del gas, intorno alla Basilica di San Gaudenzio, sono emersi importanti reperti archeologici. E ancora una volta, si riflette sul nostro passato e sulla storia del luogo in cui viviamo, non solo fantasticando, ma utilizzando elementi certi che confermano la Novara che fu. E scopriamo che duemila anni fa, i Novaresi pensavano a riscaldare le proprie case per affrontare il gelo invernale.
“Gli ultimi ritrovamenti – spiega Giuseppina Spagnolo, Archeologo Direttore Coordinatore alla Soprintendenza per i Beni Archeologici del Piemonte e del Museo delle Antichità Egizie – sono strutture che appartengono ad un edificio privato (domus) di età romana dotato di un impianto di riscaldamento a pavimento alimentato ad aria calda. Quello che si è individuato durante i lavori di adeguamento delle tubazioni del gas si conferma di un certo libello architettonico così come già evidenziato dai rinvenimenti di pavimenti con inserti a mosaico effettuati all’inizio del 2000 nel non lontano cortile della Banca Popolare di Novara. In aggiunta si è rinvenuto un tratto di un condotto che doveva appartenere al sistema di distribuzione o smaltimento delle acque”.
Qual è il valore archeologico del rinvenimento?
“Il rinvenimento è un ulteriore tassello per approfondire le conoscenze sul tessuto urbanistico della città romana, per comprendere anche le condizioni di via all’interno delle abitazioni e per valutare l’adozione di soluzioni tecniche nelle architetture domestiche per superare le difficoltà climatiche invernali garantendo comfort a chi le abitava”.
Quale il valore storico per la città di Novara?
“Il valore storico del rinvenimento è certamente legato alla molteplicità di messaggi che, sorprendentemente ancora dopo più di duemila anni e da elementi incompleti, si possono ricavare per ricostruire le radici di una comunità. Quanto la presenza romana abbia segnato anche il destino urbanistico della città moderna è evidente dalla persistenza sostanziale anche del sistema viario antico, come è stato di recente dimostrato in via Cattaneo, in cui si è conservato un ampio tratto di lastricato stradale in basoli che ancora presentava evidenti le tracce del passaggio dei carri. Su questa strada romana sono state nel tempo stese le preparazioni della successiva viabilità fino ai nostri giorni”.
Sono stati ritrovati oggetti? Ora dove sono?
“Non sono stati rinvenuti oggetti interi ma solo frammenti di vasellame legato alla vita domestica. Del resto i ritrovamenti sono strutture che si trovavano al di sotto dei livelli pavimentali. I materiali saranno collocati al Museo di Antichità di Torino in attesa del riallestimento della sezione archeologica del Museo cittadino”.
Il destino dei rinvenimenti architettonici?
“Le strutture sono state dettagliatamente documentate, posizionate topograficamente e geograficamente e, dopo adeguata protezione, reinterrate e mantenute in loco. I nuovi impianti non hanno compromesso le strutture così rinvenute”.
E’ la Novara del passato, quella che, come dice Spagnolo, ha dato vita alla città che oggi tutti noi conosciamo, tra storia ed evoluzioni tecnologiche, elementi che testimoniano le radici della nostra comunità.