Il 17 agosto di 10 anni fa moriva a Novara don Aldo Mercoli, un gigante della carità, fondatore della Caritas diocesana ed “educatore”, come lo ricorda la targa del parchetto a lui dedicato in viale Giulio Cesare, proprio per l’impegno che negli anni profuse in favore dell’infanzia più disagiata. Per l’occasione il volumetto intitolato “Il buon samaritano”, che raccoglie suoi testi su temi sociali e spirituali, è riproposto da Interlinea e sarà donato dal 25 agosto al 21 settembre presso la sede della casa editrice in via Pietro Micca 23 a Novara a tutti coloro che ne faranno richiesta, anche per raccogliere fondi a favore della casa di “Giorno di Giorno” per anziani che fu l’ultima opera fondata da questa figura carismatica di sacerdote impegnato.
Il libro “Il buon samaritano” (a cura dell’editore Roberto Cicala che fu collaboratore di don Aldo, Roswitha Geiger che è l‘attuale responsabile della Casa di Giorno e Marie-Thérèse Monteil assistente a lungo del direttore della Caritas) ha un ricordo finale di Siro Lombardini: si tratta di una serie di testi che vanno dal 1954 al 2004, anno della morte: articoli, storie, parabole, interventi in occasioni particolari come terremoti e spiritualità di profughi, cronache sociali dal mondo del lavoro, preghiere e lettere aperte ai suoi anziani.
DON ALDO MERCOLI
Don Mercoli nacque a Borgosesia il 15 maggio 1921 e morì a Novara appunto il 17 agosto 2004. Sacerdote dal 1944, è stato vicerettore del Seminario e negli anni difficili del dopoguerra organizzò il celebre “Torneo dei Ragazzi” di Novara al fine di raccogliere e far giocare a calcio i ragazzi che abitavano nella periferia della città e che non frequentavano gli oratori organizzati. L’idea permise di realizzare un’esperienza formativa unica a livello nazionale: furono coinvolti oltre cinquemila giovani di Novara e della provincia e nella stagione sportiva del 1951 arrivarono a partecipare ben cinquantatré squadre. Furono utilizzati anche spazi inconsueti come il giardino del vescovo, mons Leone Ossola, o la caserma Perrone. Ampliò poi l’iniziativa alle colonie estive di Fobello, Alagna, Macugnaga; in tal modo i ragazzi potevano giocare in modo continuativo. In seguito svolse l’impegno nelle carceri come cappellano e fu assistente delle Acli. Negli anni ’60 e ’70 si dedicò alla Missione Operaia Diocesana, una scelta che sottolineava l’attenzione della Chiesa ai problemi del lavoro, valorizzava la solidarietà e favoriva la crescita di gruppi impegnati nella tutela collettiva del lavoro. Direttore della Caritas dal 1973 al 1986; realizzò il Centro Sociale di viale Giulio Cesare per l’inserimento dei primi lavoratori extracomunitari e per gli emarginati. Come responsabile delle opere diocesane di assistenza e della pastorale della terza età diede inizio in quel periodo ad un’altra grande esperienza: la Casa di Giorno di via Tornielli per l’accoglienza degli anziani. Nel 1989 venne nominato “Novarese dell’anno” come pubblico riconoscimento delle sue benemerenze cristiane e sociali.
La Casa di Giorno per Anziani “Don Aldo Mercoli” nasce Il 15 ottobre 1988 come uno dei primi centri diurni in Italia. Al momento della sua fondazione, la Casa di Giorno ospitava solo una decina di persone, ma nel giro di pochi anni si fece conoscere nel territorio e oggi accoglie circa cinquanta anziani autosufficienti. che spesso vivono soli, e, prima di frequentare la casa, avevano perso la voglia di uscire, di prendersi cura di se stessi, a volte anche di mangiare, insomma di vivere. Gli ospiti arrivano al mattino, partecipano a varie attività e, nel tardo pomeriggio, rientrano nelle proprie abitazioni.