Interessante conferenza alla Clinica Viana che, in collaborazione con l’Ufficio Scolastico Territoriale di Novara, ha organizzato un convegno intitolato “Il burn-out dei docenti: limite o risorsa?” con l’intervento di Marina Brustia, pedagogista esperta in relazioni familiari
Oggi insegnare è sempre più difficile. Negli ultimi anni sono intervenuti forti cambiamenti all’interno della società e del sistema scolastico, che hanno contribuito ad accrescere la complessità di questo mestiere, fondamentale per lo sviluppo e la crescita dell’intero Paese. È cambiato il modo di rapportarsi alla figura dell’insegnante sia da parte dei ragazzi che delle famiglie; la struttura sociale è diventa multietnica e multiculturale; vi è stato un susseguirsi di riforme e nuove normative; l’evoluzione informatica ha modificato gli strumenti e i modelli di insegnamento. Gli insegnanti, inoltre, vivono spesso una forte dicotomia tra quelle che sono le proprie aspettative relative alla professione e quanto gli esterni (alunni, famiglie, istituzioni e organizzazione scolastica) richiedono loro.
Questi e altri fattori possono contribuire a creare un forte senso di disagio e inadeguatezza, che rischia spesso di sfociare nel cosiddetto burn-out, uno stato di logoramento ed esaurimento psico-fisico. L’insegnante può quindi essere sottoposto a una condizione di stress lavorativo protratto e intenso, da cui nascono demotivazione, svuotamento interiore, disinteresse e senso di inefficacia per l’attività lavorativa e i cui sintomi interessano sia il livello cognitivo che quello fisiologico. E davanti ai quali molto spesso sono assenti le istituzioni che dovrebbero invece far fronte ad un problema che colpisce ormai quattro docenti su cinque.
La psicopedagogista ha individuato le cause del fenomeno, analizzate le situazioni tipo e le problematiche tipiche che si incontrano nell’insegnamento. Ha inoltre proposto strategie e strumenti per far fronte alla situazione, che, inaspettatamente può trasformarsi in occasione e risorsa per una maggiore conoscenza di se stessi e delle proprie capacità.
Manuela Peroni Assandri