Passate le feste dedicate ai Santi, quasi quasi ci si dimenticava della tremenda gaffe fatta dall’amministrazione comunale con i visitatori a causa della caduta di alcune fasce di marmo dai loculi del 5° recinto. Senonchè l’altro giorno, in commissione, l’argomento “lavori al cimitero” è stato ripreso. A dirla tutta, non è che la struttura comunale sia messa così bene… Anzi, tutt’altro.
Mentre si stanno realizzando 378 nuovi loculi e 504 cellette ossario (509.000 euro oltre Iva, conclusione lavori prevista per giugno 2015), nella stessa zona del cimitero municipale, a seguito dello spiacevolissimo episodio accaduto nel bel mezzo di una cerimonia funebre, si fa una stima dei danni e delle cause che hanno portato al distacco del marmo. Nonostante sia stato puntato il dito contro la mancanza di manutenzione da imputare, secondo il sindaco Ballaré, alle passate amministrazioni, in realtà, la relazione del Servizio Lavori Pubblici dice altra cosa: “La realizzazione del Recinto 5 risale agli anni 80/90 ed è avvenuta con l’esecuzione di più lotti: la problematica riscontrata potrebbe trarre origine da scelte esecutive oppure da modalità esecutive, e ad oggi non è possibile affermarlo con certezza. E’ certo però che, una volta ultimato l’intervento sul recinto 5, analoghe verifiche dovranno essere effettuate presso tutte le restanti aree di tutti i cimiteri del Comune di Novara che presentano la stessa tipologia di ancoraggio (meccanico oltre a fissaggio con malta o collante). In particolare in riferimento al recinto 5 le cui problematiche non sono dovute allo stato manutentivo ma a scelte e/o esecutive, gran parte delle strutture cimiteriali necessitano di indifferibili interventi di manutenzione straordinaria o di riparazione”.
Comunque, per la riapertura dell’area “si dovrà attendere l’assunzione di due affossatori a tempo determinato e il successivo tassellamento di tutte le fasce orizzontali”… circa otto mesi il tempo previsto.
Ma veniamo al recinto 2°: nel mese di giugno nel corso di verifiche da parte del personale, si è registrato un evidente pericolo di distacco dall’intonaco del soffitto dei corridoi adibiti al passaggio dell’utenza e lo sfondellamento degli elementi in laterizio. L’amministrazione ha disposto per 37.800 euro la messa in sicurezza che chiaramente ha comportato la chiusura dell’area. I lavori necessari per la sua riapertura ammontano a 270 mila euro, altri 9 mila se si vuole parzialmente riaprire l’accesso posizionando al soffitto reti contenitive anticaduta.
Problemi di manutenzione anche al recinto 1°, alla chiesa interna, ai sotterranei del recinto 3° del recinto 4°, e al monumento ubicato al centro della piazzuola che sta dando evidenti segnali di cedimento delle lastre di costruzione.
Insomma, di lavoro da fare al cimitero ce n’é parecchio… Del resto, come più volte ripetono i tecnici dell’ufficio preposto, le strutture risalgono agli anni 70/80/90 e le modalità di esecuzione delle stesse forse sono state scelte con criteri discutibili. Una bella gatta da pelare per l’amministrazione Ballaré che dovrà trovare le risorse necessarie per intervenire sui punti più pericolosi: un’operazione da fare in breve tempo se si vuole restituire il cimitero alla città…