Il futuro di Casa Bossi passa dai privati. Canelli: “O così o Casa Bossi resta com’è”. Venerdì in consiglio la delibera per l’inserimento nel piano di alienazioni
“O si procede così, o Casa Bossi e l’ex Macello restano come sono. E non è detto che ci riusciamo”. Il sindaco Canelli ha chiuso così, lapidariamente, i lavori della prima e terza commissione convocate alla luce del fatto che venerdì in consiglio comunale approda la delibera per il suo inserimento nel piano di alienazioni. E il “procedere così” significa creare una partnership con soggetti privati visto che i costi per la riqualificazione di entrambi si aggirano sui 35 milioni di euro, soldi che l’amministrazione non ha. “Un anno e mezzo fa – ha spiegato Canelli – Ream sgr (società di gestione immobiliare partecipata da Compagnia San Paolo, Fondazione Crt, Fondazione Cassa di risparmio di Asti, Cassa di risparmio di Vercelli, Fondazione Cassa di risparmio di Cuneo, Fondazione Cassa di risparmio di Alessandria, Fondazione Cassa di risparmio di Fossano e Fondazione sviluppo e crescita Crt) ha iniziato ad interessarsi al recupero di Casa Bossi e hanno preso contatto con noi. Operazioni di questo tipo chiedono un tasso di redditività superiore al 3,5% in più il tasso di inflazione. A questo punto Ream ha iniziato ad interessarsi ad altre aree, come l’ex Macello (un’area che il Comune ha già cercato di vendere ma ben due aste sono andate deserte, ndr)”. “Ad agosto – ha proseguito Canelli – Ream ci ha portato un project financing, per la riqualificazione e la gestione di entrambe le aree, un fondo in cui il Comune sarebbe quotista”. Sostanzialmente in questa partnership il Comune mette il valore degli immobili. Ma, se per l’ex Macello una perizia c’è già (relativa al bando del 2015), per Casa Bossi non c’è. E qui entra in gioco l’agenzia del Demanio. “L’abbiamo coinvolta come advisor – spiega Canelli – perché ci accompagni e ci sostenga in tutti i passaggi burocratici”. E tra i passaggi, anche la stima di Casa Bossi (operazione che il Demanio fa gratuitamente) ma, per iniziare le procedure “ci chiede di inserirla nel piano di alienazioni”. Al momento ci sono due perizie ma datate nel tempo: una relativa alla fine degli anni 90, l’altra del 2008 “quando il suo valore era stato stimato in 3 milioni di euro”; ma nel frattempo sono cambiate un po’ di cose, dal crollo del mercato immobiliare al progressivo decadimento della costruzione. Un’alienazione finalizzata alla stima per poter procedere alla messa in gara del progetto di Ream. “Tutto finalizzato a trovare finalmente investitori seri per recuperare Casa Bossi” ha puntualizzato Canelli. In questa operazione Ream sgr è la società proponente per la riqualificazione e la gestione per un certo numero di anni attraverso un fondo, in cui il Comune è quotista, finanziato da Invimit, una società interamente partecipata dal Ministero economia e finanze. Tra i dubbi sollevati dalla minoranza la destinazione pubblica. “Fin dall’inizio – ha ribadito Canelli – questa è stata una condicio sine qua non posta al soggetto proponente del progetto. Dobbiamo tenere in considerazione che una parte della Casa deve essere riservata alle attività culturali svolte, nella Casa, dalle varie associazioni. Ci sarà grande attenzione”.