Il gelo assesta un duro colpo all’agricoltura. Il Piemonte pronto a chiedere lo stato di calamità
Numerose colture piemontesi che in questo periodo erano già in fiore, sono state messe a rischio dal brusco shock termico. L’assessore regionale all’agricoltura Marco Protopapa, incontrerà le organizzazioni dei produttori.
Come atteso ed annunciato anche dalle previsioni meteo, negli ultimi tre giorni in Piemonte, si è registrato un brusco calo delle temperature. Un ritorno al clima rigido, venuto dopo un anticipo di primavera avanzata, con temperature abbondantemente al di sopra dei 20°, che purtroppo ha creato diversi danni all’agricoltura regionale.
Per questo la Regione Piemonte si sta attivando per verificare gli effettivi danni e poi procedere di conseguenza. “Prendo atto della grave avversità che ha colpito i territori piemontesi e in particolare le numerose colture che in questo periodo erano già in fiore, mettendo a serio rischio i futuri raccolti” ha dichiarato l’assessore regionale all’Agricoltura e cibo Marco Protopapa.
La gelata, che ha raggiunto molti gradi sotto lo zero, ha interessato in particolare le piante da frutto, le orticole e la vite che in questi ultimi anni sono spesso stati interessati da gravi eventi eccezionali dovuti al cambiamento climatico.
Questo grave evento non ha risparmiato nessuna zona della regione mettendo a rischio un’economia già compromessa da questo lungo periodo pandemico e dalle recenti alluvioni. “Al fine di constatare con maggior puntualità quanto determinato dallo shock termico stiamo organizzando alcuni sopralluoghi utili per verificare l’entità dei danni che sicuramente le associazioni agricole quantificheranno nei prossimi giorni”.
I primi trapianti di verdura in pieno campo sono “bruciati”, così come le foglie delle verdure e i germogli delle piante da frutto e delle viti, per colpa del gelo, del vento e del calo delle temperature di questi giorni. Brina che ha colpito le vigne anche all’interno dei filari, danneggiando anche le piccole barbatelle, le future viti appena trapiantate. Anche le api sono in difficoltà, colpite dal calo delle temperature repentino, dalle gelate che hanno interessato le nostre province e dalla scomparsa dei fiori, uccisi dal freddo di questi giorni. Questa una prima analisi della situazione, da parte di Coldiretti Novara VCO, che in un comunicato stampa precisa: “Le piante da frutto in molti casi erano fiorite in anticipo per le alte temperature di qualche giorno fa, ma anche dove non c’erano i fiori cominciavano a spuntare le prime gemme, molte delle quali sono state rovinate dal gelo – così ha spiegato la presidente Sara Baudo – il freddo ha colpito un po’ ovunque in tutta la provincia, dai vigneti dell’alto novarese alle verdure ad Oleggio, si è vista addirittura la neve in certe zone del novarese dopo giornate dove sembrava quasi di essere a inizio estate. Anche alcuni campi seminati hanno subìto danni, considerando che il grano era già in sofferenza per la siccità di queste settimane”. Coldiretti chiede nello specifico, lo sgravio contributivo, la cassa integrazione per i dipendenti delle imprese agricole e l’indotto, le agevolazioni sui parametri assicurativi, oltre a garantire, nel più breve tempo possibile, i rimborsi arretrati della Misura 17 del PSN.
L’assessore Protopapa incontrerà le organizzazioni dei produttori, al fine di prendere contezza della situazione più nel dettaglio, nella giornata di martedì 13 aprile ad esempio, farà visita al tavolo ortofrutticolo Cuneese, anche per fare un personale sopralluogo delle zone colpite.
Vista la gravità della situazione, il Piemonte è pronto a chiedere lo Stato di Calamità, affinché si possano mettere in moto concreti meccanismi di sostegno all’intero settore agricolo piemontese; che non dimentichiamolo, vanta eccellenze di prim’ordine capaci di alimentare altri settori strategici già duramente colpiti dalla pandemia, come l’enogastronomia, il turismo rurale e la ristorazione legata alla tradizione locale.