Ha scritto migliaia di pagine su Novara ed i suoi protagonisti… Artisti, calciatori, politici, imprenditori…
Oggi è arrivato al libro numero 65. Stiamo parlando di Gianfranco Capra, giornalista ed appassionato divulgatore della cultura e della tradizioni locali.
L’ultima sua fatica si intitola “Museo a cielo aperto dell’Allea di Novara” (Ed. Quaderni Novaresi – Azzurra Edizione, euro 10) ed è dedicato ai simboli del parco più frequentato dai novaresi, cinquantamila metri quadrati di area verde in cui trovano dimora oltre 800 piante, ma non solo.
Storie curiose di monumenti, fontane, lapidi commemorative, che sovente guardiamo senza conoscerne il significato o la vicenda, ma che tutte insieme compongono un mosaico, parte integrante della storia della città, che fa piacere riscoprire.
Un esempio? Quello della fontana dell’Allea San Luca, realizzata negli anni trenta ed allora sormontata da un globo di vetro che cambiava colore. Durante la guerra la palla di vetro venne tolta, perché si temeva che la sua luce potesse attirare i bombardieri nemici e da allora di questa scultura non se n’è saputo più nulla. Chissà che fine avrà fatto? (Per molto tempo la fontana era rimasta senz’acqua, fino alla sua ristrutturazione, avvenuta una decina di anni fa. Oggi alle volte non funziona ma si tratta di problemi di manutenzione, comuni peraltro alla quasi totalità delle fontane cittadine).
O ancora la statua di Monsignor Leone Ossola, la cui opera di mediazione fu fondamentale all’epoca della Liberazione e che venne inaugurata nel 1957 (nel libro di Capra la storia dell’illuminato vescovo di Novara è ripercorsa con dovizia di particolari, così come quella dello scultore che realizzò l’opera ovvero Edoardo Tandardini).
Ma passeggiando per il parco sono ancora altre le opere scultoree o naturali riscoperte dal noto giornalista novarese: il monumento ai Caduti, inaugurato nel 1927 e realizzato dallo scultore molisano Arturo Stagliano, la statua della Contadina di Carlo Bonomi, ma anche gli alberi e le piante come il Ginkgo Biloba di cui alcuni esemplari si possono ammirare nei pressi del Blue’s Cafè.
Anche la storia più recente è protagonista di questo museo immerso nel verde: infatti è del 2004 la scultura dedicata alla Strage di Nassiriya, in cui perse la vita il capitano novarese Massimo Ficuciello.
E tante sono le opere alla memoria dei caduti di tutte le guerre, come il busto a Carlo Emanuele Buscaglia, l’eroe dell’aviazione “morto due volte”, al generale Luigi Gherzi, martire di Cefalonia, al comandante Enea Picchio, che si inabissò con la sua nave, ma anche alle personalità di spicco che hanno dato lustro alla città, come l’ambasciatore Giuseppe Tornielli Brusati, che rappresentò l’Italia a Londra e Parigi…
Insomma un libro curioso, da leggere in un fiato, una preziosa “guida”, utile anche ai turisti, ma soprattutto ai più giovani che di molte di queste figure e vicende del passato, non hanno memoria.
E lui, Capra, si schermisce “Ma sì guarda… Adesso basta… E’ l’ultimo libro che scrivo!”…
Ovviamente – noi che lo conosciamo da anni – sappiamo che non dobbiamo credergli e che non sarà così visto che con la storia di annunciare ogni volta “l’ultimo libro” è arrivato al sessantacinquesimo titolo… A riprova di questo le rivelazioni di una “fonte confidenziale” (facebook) dove abbiamo scoperto l’argomento del prossimo volume, ovvero la storia del teatro Coccia!