Gli organizzatori sono soddisfatti, al Novara Pride ci sono state 2000 presenze, tutto è filato liscio, ed a quanto pare anche senza eccessi. Ma i rappresentanti di Fratelli d’Italia, pur confermando il diritto alla libertà di orientamento sessuale (un po’ meno la spettacolarizzazione), denunciano la “strumentalizzazione” della manifestazione da parte di alcuni soggetti politici.
Il Novara Pride è finito, le polemiche no
I resoconti del primo Gay Pride targato a Novara sono stati molto positivi. Una grande, pacifica e colorata partecipazione, a quanto pare senza eccessi o magari peggio, questo faceva pensare che le molte polemiche che hanno preceduto la sfilata di sabato pomeriggio fossero oramai alle spalle, ma in realtà pare non sia proprio così. In una nota stampa infatti, gli esponenti locali di Fratelli d’Italia, sono voluti tornare sulla manifestazione e pur rimarcando con chiarezza “il massimo rispetto per le affettività di tutti e per la libertà di manifestare il proprio pensiero” hanno voluto ribadire che “c’è una sola famiglia, quella tradizionale quella composta da padre, madre e figli – e che – il Gay Pride rappresenta, una spettacolarizzazione di un modo di essere e quindi è legittimo essere contro questa spettacolarizzazione senza per questo essere tacciati di omofobia”. Ma la polemica non riguarda la presunta spettacolarizzazione, a meno che si consideri tale una festa, piuttosto l’eventuale strumentalizzazione politica, visto che ai firmatari Gaetano Nastri, Angelo Tredanari, Edoardo Brustia, Maurizio Nieli e Vittorio Colombi, risulta evidente come “la manifestazione organizzata a Novara sia stata fomentata da alcune forze politiche contro quella che è una amministrazione di centrodestra che ha solo due colpe: essere libera e coerente nelle sue scelte – sottolineando come – sia scandaloso il numero di bandiere rosse che hanno sventolato, insieme a quelle di organizzazioni di area e dei partiti dell’estrema sinistra, con tanto di falce e martello, a conferma dell’ideologizzazione del Pride”.
Una cosa in particola a Fratelli d’Italia non è andata giù “la presenza della fascia della Provincia di Novara indossata dal presidente Besozzi accanto alle bandiere dei partiti che hanno sfilato – scrivono gli esponenti della Meloni – in quanto la Provincia deve rappresentare tutti i cittadini e non solo una parte politica. Quello che è certo è che le istituzioni sono state messe al servizio dei partiti e non viceversa. Per questo presenteremo quanto prima un’interrogazione in seno al Consiglio Provinciale”.
Ma poi è il consigliere regionale Giuseppe Policaro, a ritornare su questioni, che non riguardano la politica, ma più il costume, ipotizziamo destinate non certo a concludere la querelle: “lo spettacolo andato in scena in tutta la città di Novara – dice Policaro – è a mio avviso poco edificante e, ne sono certo, non è stato apprezzato dalla maggior parte dei novaresi. Non è questione di orientamento sessuale, ne voglio essere tacciato di omofobia, ma non nascondo l’imbarazzo e la tristezza di fronte allo sguardo attonito di molti bambini in giro come ogni sabato per la città con i loro genitori, che osservavano, loro malgrado, quanto stesse accadendo – e prosegue – credo sia nostro dovere mantenere un adeguato livello di decoro e di buon gusto nella nostra quotidianità, nella speranza che la nostra società possa sì essere rispettosa dei diritti di tutti, ma nei limiti della decenza e del rispetto” Policaro conclude poi con una domanda rivolta direttamente agli omosessuali: “Mi chiedo da ultimo se rappresentazioni di questo tipo siano davvero apprezzate dagli stessi omosessuali che vivono con dignità e riservatezza la propria vita, i quali poco hanno a che fare con questa grande baraonda carnascialesca orchestrata e strumentalizzata da qualche fazione politica ormai al tramonto”.
La manifestazione è finita, ma a quanto pare le polemiche proseguiranno, facile intuire che arriverà la risposta alla risposta e via proseguendo…