Il Piemonte adesso frena. Anche gli amministratori novaresi chiedono di rinviare il ritorno a scuola
Dopo i dubbi sollevati dal Presidente Cirio e dal Sindaco Canelli, anche il presidente della Provincia di Novara Binatti, promuove l’iniziativa di rivedere il rientro scolastico almeno fino alla prossima settimana.
Sabato scorso la proposta del Piemonte al Governo di tornare alla normalità, in queste ore una serie di ripensamenti, sembrano presupporre una parziale revisione delle norme per fermare il contagio da coronavirus, in senso più restrittivo, a cominciare dal ritorno a scuola che ora diventa più probabile la prossima settimana, cioè lunedì 9 marzo.
L’ultimo della lista è il presidente della Provincia di Novara Federico Binatti, che in una nota diffusa dall’ente, in previsione di un incontro fra gli amministratori piemontesi, anticipa la sua intenzione di sottolineare al Presidente Alberto Cirio “l’importanza di prorogare la sospensione delle attività scolastiche per tutta la settimana a tutela del nostro territorio, considerata la posizione geografica del Novarese, confinante con la Lombardia”. Ma prima di Binatti, anche il sindaco di Novara Alessandro Canelli, subito dopo aver appreso l’approvazione del decreto governativo emanato sabato scorso, aveva sollevato un qualche timore, nella sua quotidiana diretta facebook di aggiornamento, proprio a proposito del ritorno al scuola, auspicando una sospensione delle lezione ancora per questa settimana, così come previsto per la Lombardia.
Lo stesso Presidente di Regione, presentatore della richiesta poi avvallata dal Governo nazionale, aveva promosso la campagna di “alleggerimento” delle limitazioni sul Piemonte e titolato la comunicazione successiva al varo del decreto con un eloquente “Il Piemonte riparte” chiedendo il rientro degli studenti già da mercoledì 4 marzo. Poi le notizie provenienti dalla Lombardia, con il numero di contagi che non rallenta, deve aver convinto anche il governo regionale ad una parziale frenate, almeno per ciò che concerne la scuola, mentre nulla dovrebbe cambiare per il resto delle attività ludico-sportive.
Federico Binatti rappresenterà il territorio novarese durante l’incontro che si terrà nel pomeriggio, al quale parteciperanno i Prefetti e i presidenti delle province piemontesi, il sindaco di Torino, il direttore dell’Ufficio scolastico regionale e il direttore della Direzione regionale della Sanità. “L’attività delle scuole di ogni ordine e grado, dei servizi educativi dell’infanzia, della formazione superiore e dei corsi professionali è ancora sospesa almeno fino a martedì – spiega ancora il Presidente della Provincia di Novara – Questo prevede il testo dell’ordinanza firmata nella giornata di ieri, domenica 1° marzo, dal presidente Cirio, un atto assunto in autonomia rispetto alle decisioni del Governo, ma comunque concertato con il Ministro della Sanità. Le due giornate di sospensione dell’attività didattica serviranno per un intervento straordinario di igienizzazione delle scuole, come annunciato ieri dal presidente e dal direttore dell’Ufficio scolastico regionale. Soltanto martedì, sentito il parere tecnico e scientifico dell’Istituto superiore di sanità sull’evoluzione del contagio, la Regione deciderà se riaprire completamente le scuole piemontesi o se prorogare la sospensione dell’attività didattica a tutela della salute degli studenti. Rispetto a queste decisioni – ribadisce a conclusione Binatti – oggi inviterò a considerare la possibilità di prorogare la sospensione delle attività scolastiche per tutta la settimana”.
Una decisione che ha già trovato ampio dibattito sui social, dove le famiglie si sono anche un po’ divise. Se da una parte c’è chi approva il rinvio del rientro incondizionatamente, se non paura, sicuramente per prudenza; c’è chi obietta che comunque i ragazzi in qualche modo escono e si frequentano, e per i genitori che non hanno la possibilità di stare a casa con i figli più piccoli, con i tempi di stop alle lezioni che si allungano, le difficoltà ricadono quasi esclusivamente sulle famiglie stesse.